sabato, agosto 19, 2006

Ehi, pirati del P2P...tornate alla radio!


La pirateria musicale è un reato poiché non permette agli autori di opere artistiche di ricevere il giusto compenso per le creazioni da loro prodotte. Le persone che condividono e scaricano mp3 sono quindi dei criminali assimilabili ai comuni rapinatori e truffatori. Questo è il messaggio che le Majors tentano di far passare. Le cose stanno realmente in questi termini? Beh, prima di tutto la differenza tra chi scarica un mp3 e chi vende CD pirata è notevole: nel primo caso non c'è scopo di lucro (chi scarica ne fa un uso personale e talvolta - se realmente interessato - compra il CD originale) mentre nel secondo caso, dietro ad un CD piratato sono presenti delle vere e proprie organizzazioni criminali ed il margine di ricavo su ogni CD contraffatto è notevole. Vediamo cosa si scopre effettuando alcune ricerche nella Rete. Dal sito della IFPI (International Federation of the Phonographic Industry, una associazione mondiale formata dalle varie case discografiche che conta quasi 1500 associati) si ricavano varie informazioni. Ad esempio si scopre che il mercato della musica è formato da 5 'Majors':


Universal Music Group (Francia, possiede il 25,5% del mercato)

Sony Music BMG (Giappone, USA, Germania, 21,5% del mercato)

EMI Group (USA, 13,4% del mercato)

Warner Music Group (USA, 11,3% del mercato)

Indipendenti (28,4% del mercato)


In pratica 4 grossi gruppi (escludendo le piccole etichette indipendenti) si spartiscono il mercato mondiale della musica.
La RIAA (Recording Industry Association of America) riunisce invece le case discografiche nord-americane ed è l'organismo più agguerrito e determinato nella lotta alla pirateria. Sono famose le cause vinte dalla RIAA nei confronti dei produttori di programmi di file sharing come Napster, Kazaa, Emule (tanto per citarne alcuni). Già, e qui arriviamo al punto. La RIAA è determinata alla lotta al file sharing in quanto è convinta che tale fenomeno sia la causa della crisi nelle vendite dei CD musicali. Bene, non entro in merito alle politiche promozionali delle case discografiche che - puntando al mero guadagno - ha letteralmente affossato la musica, inondando il mercato di musica di scarsa qualità ('immondizie musicali' come recita una famosa canzone di Battiato) ma arrivo subito all'aspetto economico: il costo di un singolo CD musicale. Sempre grazie all'aiuto della Rete, riesco a scoprire la composizione del prezzo di un CD:

compenso per l'autore/artista/esecutore: 8%

stampa: 15%

casa discografica: 39%

distribuzione: 30%



nella distribuzione è contenuto il ricarico dei vari rivenditori. In pratica la fetta più grossa arriva guarda un po', proprio nelle tasche delle case discografiche! Quindi facciamola finita con il discorso che il prezzo del CD è alto perché occorre - giustamente aggiungo io - remunerare il lavoro svolto dall'artista. Facendo due rapidi conti della serva, si evince che il prezzo della musica si ridurrebbe di molto semplicemente diffondendola tramite Internet ed abbandonando il vecchio supporto fisico. Si eliminerebbero infatti i costi della stampa e della distribuzione in un sol colpo. Ok, va bene, non si eliminerebbero, si ridurrebbero quasi a zero però! Alla luce di questi fatti, anche il prezzo di 99 centesimi di euro per singolo mp3 risulta alto! Si potrebbe infatti ridurre di molto se consideriamo che i costi di distribuzione sono quasi azzerati. Senza contare che iTunes Music Store ti vende un mp3 e non una traccia audio (qualsiasi audiofilo inorridirebbe) e quindi la qualità non è la stessa. A tutto ciò aggiungiamo una peculiarità italiana: l'IVA. Già perché su un CD audio l'IVA da pagare è il 20% a differenza dei libri (dove l'IVA è al 4%). Forse un CD musicale è un'opera di valore culturale minore rispetto ad un libro? Beh, se consideriamo i libri una forma di arte 'superiore', forse non teniamo conto del fatto che ormai praticamente tutti scrivono libri (forse solo il portiere di casa mia non scrive libri, ma secondo me ci sta facendo un pensierino). Insomma, il prezzo del CD non si tocca e quei poveri studenti (non certo ricchissimi) che scaricano qualche mp3 rischiano la galera (lo so, lo so, dopo arriva l'indulto;-). Per non parlare poi del copyright che dura 75 anni dopo la morte dell'autore. Stanno nascendo dei partiti che spingono per la riforma del copyright, in modo da ridurlo a 14 anni:

Piratpartiet



Intanto le Majors continuano la lotta accanita contro chi scarica mp3 protetti da copyright all'interno delle reti di file sharing. E dire che nelle reti di file sharing si trovano dei brani che sono praticamente impossibili da trovare nei negozi di musica! Forse c'è qualcosa che non quadra...Le case discografiche non abbandonano il CD perché non riescono a convertirsi alla distribuzione in Rete rapidamente? Non è possibile scaricare mp3 protetti da copyright perché è una pratica illegale? Ok, iniziamo a reagire: torniamo a registrare la musica dalla radio! Già, come si faceva una volta con le cassette a nastro. La differenza ora sta nel fatto che le radio si trovano in Rete e le cassette a nastro si sono trasformate in mp3. Infatti è possibile registrare - sotto forma di file mp3 - i brani che vengono trasmessi da queste radio. La cosa bella di tutto ciò è che si tratta di una pratica LEGALE. Si, proprio così, infatti i diritti sono stati già ampiamente pagati dalle radio che trasmettono musica su Internet. Se a questo aggiungiamo il fatto che in rete sono presenti migliaia di radio che trasmettono musica ininterrottamente il cerchio si chiude. Vediamo però cosa occorre per registrare gli mp3 dalla radio...prima di tutto un player per i formati mp3:

- Winamp su Windows

- iTunes su Mac



Tramite questi player è possibile ascoltare la musica dalle radio che la trasmettono su Internet. Per registrare i brani occorre poi un registratore di flussi audio (audio stream):

- Streamripper su Windows

. StreamRipperX su Mac



Sia Winamp che iTunes prevedono già un nutrito elenco di radio che trasmettono musica su Internet. Se ad ogni modo tali elenchi non bastassero, è possibile utilizzare qualche motore di ricerca specializzato nella ricerca di radio su Internet. Ad esempio:

Radio-locator

vTuner