mercoledì, dicembre 27, 2006

Eolo auto: bufala o realtà?



Si torna a parlare di Eolo auto. Periodicamente la notizia fa il tam tam in rete. Rileggendo un articolo su Eolo auto uscito in questi giorni, mi sono soffermato a pensare. Per chi non conoscesse il progetto Eolo auto, faccio qualche passo indietro. Qualche anno fa venne annunciata al mondo la prima automobile ad aria compressa. E' possibile vederla in azione in questi video: video 1 o in alternativa video 2.
Si trattava di un veicolo che per muoversi utilizzava aria compressa al posto della normale benzina. Il suo inventore, Guy Nègre, è un ingegnere progettista di motori per Formula 1 che ha lavorato per diversi anni per la Williams. La sua invenzione venne presentata nel 2001 al motorshow di Bologna. Nel 2003 sarebbe dovuta entrare in produzione la Eolo auto (questo è il suo nome), la prima auto al mondo che usa aria compressa come propellente il cui tubo di scarico emette aria pura a circa -20 gradi al posto dei normali gas inquinanti. Un'auto piu' ecologica delle auto a benzina, metano od elettriche. Inutile dire che tale auto non venne mai prodotta e che gli operai degli stabilimenti vennero messi in cassa integrazione. Fu subito un giallo. Si schierarono al solito da una parte i sostenitori della bufala e dall'altra i sostenitori del complotto. I primi sostengono che tale auto non può funzionare in quanto il suo rendimento è inferiore di molto a quello delle auto elettriche (che esistono da anni) ed inoltre presenta dei problemi che devono essere ancora risolti. I secondi sostengono invece la tesi del complotto. Secondo tale tesi, le Sette Sorelle (le maggiori aziende petrolifere mondiali) boicottarono tale progetto che avrebbe altrimenti reso di colpo inutile il petrolio. Personalmente ritengo che, come spesso accade, la verità si trovi nel mezzo. Se è vero infatti che per comprimere l'aria nelle bombole occorre più energia di quanta ne venga poi scaricata a terra dall'automobile, è anche vero che le case petrolifere non sono molto felici nel dover rinunciare di colpo ai loro fatturati stellari dovuti alle vendite del petrolio. Attenzione però: il petrolio non viene utilizzato esclusivamente per produrre benzina. Forse non tutti lo sanno, ma la maggior parte del petrolio viene usata per produrre una miriade di composti chimici (la cosiddetta petrolchimica). Con la lavorazione del petrolio infatti, si ottengono etere, benzina, nafta, cherosene, gasolio, GPL, olio combustibile, olio lubrificante, catrame, asfalto, grassi solidi (come la vaselina), materiali plastici come il nylon, i poliesteri (PET, PBT), detergenti (sic!), polimeri come il kevlar, gomme sintetiche, prodotti farmaceutici...insomma l'elenco è davvero sterminato. Quindi il petrolio non viene usato esclusivamente come combustibile fossile. Anzi, il combustibile fossile più usato al mondo è ancora il carbone (che è il più inquinante tra i combustibili fossili). Da ciò si evince quanto l'ipotesi di un interesse nell'affossamento del progetto Eolo da parte delle Sette Sorelle sia da ridimensionare. L'intero comparto della chimica e della farmaceutica dipende dal petrolio. Da 1 litro di petrolio, solo il 10% diventa benzina! Ad ogni modo, come ho già detto, ritengo che la verità solitamente debba trovarsi nel mezzo. Infatti è indubbio che non ci sia un effettivo interesse nella ricerca di fonti energetiche alternative nel mondo. Un esempio può essere illuminante. Il Brasile utilizza dal 1973 (più di 30 anni) alcol prodotto dalla canna da zucchero come carburante per le automobili. In Brasile infatti le pompe di benzina erogano sia benzina che alcol. La canna da zucchero coltivata entra in fabbriche che producono zucchero da una parte ed alcol dall'altra. L'alcol costa la metà della benzina ed inquina meno. Anzi, le tonnellate di CO2 (anidride carbonica, la causa principale dell'effetto serra) prodotte dalla combustione dell'alcol sono equivalenti a quelle consumate dalla pianta della canna da zucchero per crescere. Cosa ha fatto l'Europa in questi 30 anni? E' stata a guardare? No di certo: l'Unione Europea e gli Stati Uniti hanno applicato forti dazi all'importazione di alcol! Tutto questo è documentato dal servizio mostrato su Report (la trasmissione televisiva di Milena Gabanelli). Le automobili che circolano in Brasile possono andare sia a benzina che ad alcol (tecnologia Flex). Sono molte le case automobilistiche che producono automobili con tecnologia Flex: Fiat, Renault, Chevrolet, Volkswagen etc. Anzi, la Volkswgen produce il 90% delle auto con tecnologia Flex. Da ciò si evince anche come le case automobilistiche non abbiano alcun interesse ad ostacolare la produzione di vetture alimentate da carburanti alternativi. Anzi, già le producono! Ma se le Sette Sorelle non mettono i bastoni fra le ruote alla ricerca, se le case automobilistiche non lo fanno, chi è che la ostacola la ricerca? L'India e la Cina vogliono utilizzare l'alcol per sostituire i combustibili a base di petrolio. Il Giappone ha approvato una legge che concede sussidi per la costruzione di centrali termoelettriche ad alcol. In Italia? Nel 2004 nel modenese sono state distrutte migliaia di tonnellate di barbabietola da zucchero a causa di un'eccedenza di mercato! Ma anche i motori diesel possono essere alimentati con carburanti biologici, come il biodiesel prodotto con l'olio di colza. Già, perchè forse non tutti sanno che i comuni motori diesel posso essere alimentati con l'olio di colza. Agli inizi del 1900 il signor Rudolf Diesel (l'inventore dell'omonimo motore) aveva ipotizzato l'utilizzo di olio di arachidi come carburante per il suo motore. Certo, i motori diesel attuali sono leggermente intolleranti e alcuni potrebbero non gradire l'olio di semi al posto del gasolio. Ma l'olio si può rendere facilmente più 'digeribile' per i motori. Lo si può fare anche in casa, come documentato in questo sito. Ma allora cosa aspettiamo? Corriamo a comprare l'olio al supermercato? No. Non è possibile, in quanto se lo facessimo evaderemmo il fisco! Già, proprio così. Infatti chi usa l'olio di colza come carburante non paga le accise che sono contenute nella benzina. Al solito, l'olio di colza costa la metà del gasolio, inquina il 98% in meno, è un prodotto dell'agricoltura ma...forse qualcuno non lo vuole! Perché il governo italiano non fa nulla a questo punto? Forse perché non vuole far nulla? Ma cosa sono queste fantomatiche accise? Le accise sono delle tasse che aumentano a dismisura il prezzo di un litro di benzina. In Italia il prezzo di un litro di benzina è stato negli anni infarcito di nuove accise. Nel 1935 per finanziare la guerra in Abissinia, nel 1956 per la crisi di Suez, nel 1963 per il disastro del Vajont, nel 1966 per quello del Belice, nel 1976 per il terremoto del Friuli, nel 1976 per il terremoto in Irpinia, nel 1980 per la missione in Libano nel 1966 per la missione in Bosnia, nel 2003 per rinnovare il contratto degli autoferrotranvieri. Perchè una volta che sono state utilizzate per il loro scopo originario tali accise non sono mai state più tolte? Dobbiamo ancora finanziare la guerra in Abissinia? Non sarebbe il caso di eliminare le accise e di rendere legale il biodiesel prodotto con l'olio di colza?
Nel 2003, sempre a Report, si parlava di centrali termoelettriche. Bene, si stava pensando di convertire le centrali termoelettriche da olio combustibile a carbone (che costa meno certo, ma inquina di più). Una di queste centrali è quella di Civitavecchia. Gli altri paesi riducono i combustibili fossili e noi li aumentiamo. Ma i combustibili fossili sono davvero l'unica soluzione possibile? Esistono fonti energetiche alternative? Secondo un rapporto commissionato dal ministero dell'Ambiente tedesco, l'Europa potrebbe entro il 2050 sopperire alla quasi totalità del suo fabbisogno energetico utilizzando fonti rinnovabili e pulite. Ciò è quanto viene sostenuto dallo studio dei fisici tedeschi Gerhard Knies e Franz Trieb (due membri del Trec, un consorzio di cooperazione tra Europa e gli altri paesi nel Mediterraneo per la ricerca di fonti rinnovabili). Secondo tale studio le centrali solari non utilizzerebbero i consueti pannelli fotovoltaici (ancora poco convenienti dal punto di vista del rendimento) ma intere superfici di specchi che trasformerebbero la luce del sole in calore, il quale riscalderebbe un liquido (l'acqua?) producendo vapore. Tale vapore azionerebbe le turbine che produrrebbero energia elettrica. Secondo i due ricercatori, le ampie zone desertiche del nord Africa disseminate con tali specchi, potrebbero fornire energia per tutta l'Europa! Una curiosità: buona parte della ricerca in questo settore la si deve al premio Nobel Carlo Rubbia, il quale realizzò un prototipo presso il centro Enea della Casaccia. Quando fu il momento di passare dal prototipo alla produzione in Sicilia, a Priolo Gargallo, nessuno diede fiducia a Rubbia, che dovete trasferirsi in Spagna per progettare una centrale nei pressi di Granada. La centrale solare di Priolo Gargallo, un quadrato di 3 km per lato (la lunghezza di una pista di aeroporto) avrebbe prodotto la stessa energia di quella erogata da una centrale nucleare. Rubbia venne dimissionato dall'Enea ed il progetto della centrale di Priolo subì una battuta d'arresto. Secondo le ultime notizie in merito alla centrale di Priolo Gargallo però, sembrerebbe che ci siano concrete possibilità che l'impianto venga effettivamente costruito. Personalmente non conosco le cause dell'allontanamento di Rubbia dall'Enea. La cosa certa è che viene subito da pensare alla volontà politica necessaria per far andare avanti simili progetti. O...per ostacolarli ovviamente. Quindi i fautori del complotto per boicottare il progetto Eolo auto in definitiva, non hanno tutti i torti: forse tale progetto non è fattibile, ma l'ipotesi del complotto per ostacolare in tutti i modi l'utilizzo delle fonti rinnovabili al posto di quelle inquinanti, non mi sento di escluderla in toto. Le centrali solari ideate da Rubbia, disseminate in tutto il territorio italiano, non ci renderebbero forse meno dipendenti dalla Francia? Già perchè la Francia ha le centrali nucleari e noi compriamo da lei l'energia elettrica che ci serve. Cosa ha da dire su tutto ciò il governo italiano? Ah, dimenticavo: i nostri politici ad ogni modo, sono particolarmente attenti alla nostra salute! Troppe particelle pericolose nell'aria? Via con le targhe alterne! E non dimentichiamo che - come loro stessi ribadiscono continuamente - bisogna fare qualcosa per risolvere l'eccessiva dipendenza del nostro paese dal petrolio dei paesi mediorientali. Per fortuna che ci sono loro che si preoccupano del nostro paese!

domenica, dicembre 17, 2006

Argomentazioni religiose...


Io sono ateo, mentre la maggioranza delle persone è credente. Ora, poiché sono stanco di essere sempre in minoranza quando discuto di fede con altre persone, ho deciso di raccogliere in questo post alcuni aforismi di alcuni personaggi famosi (notoriamente atei) in merito all'esistenza di Dio. Le persone credenti purtroppo usano due pesi e due misure nei loro ragionamenti in merito alla fede. Ad esempio, la domanda che mi sento rivolgere spesso da un credente è: "non pensi che tutto abbia una origine? Non pensi che l'universo sia stato creato da qualcuno?" La mia risposta è sempre la stessa: "No. La concezione secondo la quale tutto abbia una origine deriva da quanto osservato quotidianamente. Credere che l'universo sia sempre esistito richiede uno sforzo maggiore. Ad esempio anticamente si riteneva che il sole girasse intorno alla terra, in quanto l'esperienza quotidiana faceva supporre ciò. Il sole sorgeva in un punto e tramontava in un altro. Sembrava proprio che si muovesse intorno alla terra. Solo Copernico intuì che tale visione era da ritenersi errata in quanto è la terra che gira intorno al sole e non viceversa. Ciò era difficile da credere in quanto richiedeva uno sforzo maggiore. La scienza ha poi dato ragione a Copernico". Questa mia affermazione di solito è difficile da accettare per un credente. Per un credente è impossibile che una cosa come l'universo non sia stata creata da qualcuno ma che al contrario possa esistere da sempre. Eppure basterebbe fare un piccolo ragionamento: se è vero che tutto ha una origine e se è vero che l'universo deve per forza di cose essere stato creato da un essere divino, allora è anche vero che tale essere divino deve a sua volta avere una origine. In altre parole deve esistere qualcuno che ha creato questo essere divino. La coerenza di un credente solitamente vacilla di fronte ad un simile ragionamento. Si fa fatica a concepire l'universo come un qualcosa che esiste da sempre, ma non si fa fatica concepire Dio come un essere che esiste da sempre. Due pesi e due misure insomma.
Il credente per spiegare ciò deve per forza di cose introdurre concetti metafisici tipo: "Dio è la cosa più grande, non esiste nulla al di sopra".
Eppure il ragionamento menzionato prima è alla portata di tutti, senza dover scomodare argomenti filosofici come il 'Rasoio di Occam' (il Rasoio di Occam è un principio metodologico espresso nel XIV secolo dal frate francescano William of Ockham, cioè Guglielmo di Occam. Secondo tale principio - che è alla base del pensiero scientifico moderno - è inutile aggiungere più assunzioni di quelle strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno. In altre parole, tra le varie spiegazioni possibili è quella più semplice quella che ha maggiori probabilità di essere vera. Se si può spiegare un fenomeno senza dover supporre l'esistenza di un ente esterno, è corretto il farlo in quanto è ragionevole scegliere tra le varie ipotesi quella più semplice e plausibile). Utilizzando il metodo del Rasoio di Occam, si può ragionare sull'esistenza dell'Universo e si può scegliere tra due ipotesi scartando quella più complessa. Ad esempio tra queste due ipotesi:


  • 1) l'universo è sempre esistito
  • 2) l'universo è stato creato da Dio il quale - a sua volta - è sempre esistito

la seconda va scartata in quanto prevede una assunzione (l'esistenza di Dio) non strettamente necessaria ai fini della spiegazione del fenomeno.
Ma ecco alcuni degli aforismi dei quali parlavo prima:

  • Se Dio esiste, spero che abbia una scusa valida. Daniel Pennac (1944- , scrittore)
  • L'unica scusa di Dio è che non esiste. Stendhal (1783-1842, scrittore)
  • L'uomo e' soltanto un errore di Dio? Oppure Dio è soltanto un errore dell'uomo? Friedrich W. Nietzsche (1844-1900, filosofo)
  • Non vedo nessun dio quassu'. Yuri Alekseyevich Gagarin (1934-1968, astronauta)
  • Recentemente ho letto la Bibbia. Non male, ma il personaggio centrale è poco credibile. Woody Allen (1935- , attore)
  • Ok, Dio ha creato il cielo e la terra. Ma cos'ha fatto di recente? anonimo
  • Non solo Dio non esiste, ma prova a trovare un idraulico nel weekend. Woody Allen (1935- , attore)
  • O Dio vuole abolire il male, e non puo'; oppure puo', ma non vuole; oppure non puo' e non vuole. Se vuole, ma non puo', e' impotente. Se puo', ma non vuole, e' malvagio. Ma se Dio puo' e vuole abolire il male, allora perche' c'e' tanto male nel mondo? Epicuro (ca. 341-270 a.C., filosofo)
  • Dio si conosce meglio nell'ignoranza. S. Agostino (354-430, filosofo, vescovo e teologo)
  • Nella vita reale, Keaton crede in Dio. Ma crede anche che la radio funziona perche' ci sono degli omini dentro. Woody Allen (1935- , attore)
  • Il Cristianesimo e' la piu' ridicola, la piu' assurda e sanguinaria religione che abbia mai infettato il mondo. Voltaire (1694-1778, filosofo, scrittore e drammaturgo)
  • Sono circondato da preti che ripetono incessantemente che il loro regno non e' di questo mondo, e intanto mettono le mani su tutto quello che possono afferrare. Napoleone Bonaparte (1769-1821, generale e uomo politico)
  • La religione e' considerata vera dalla gente comune, falsa dai saggi, utile dai governanti. Seneca (ca. 5 a.C.- 65 d.C., filosofo, politico e drammaturgo)
  • La religione è il sospiro della creatura oppressa, è il sentimento di un mondo senza cuore, come pure essa è lo spirito di una condizione priva di spirito. Essa è l'oppio del popolo. Karl Marx (1818-1883, filosofo ed economista)
  • Il Dio dei cristiani è un padre che fa gran caso alle sue mele e molto poco ai suoi figli. Denis Diderot (1713-1784, filosofo e scrittore)
  • Quando si è vinti, si diventa cristiani. Ernest Hemingway (1898-1961, scrittore)
  • Se Dio avesse voluto che credessimo in lui, sarebbe esistito. Daniele Luttazzi (attore satirico)
  • Io sono ateo, grazie a Dio. Roberto Benigni (attore comico)
  • Per essere l'immacolato componente di un gregge, bisogna prima essere prima di tutto una pecora. Albert Einstein (1885-1955, fisico, matematico e filosofo)
  • Se la bibbia prova l'esistenza di Dio, allora i fumetti provano l'esistenza di Nembo Kid. Anonimo

Concludo questo post con un elenco di atei famosi:

  • Epicuro (341-270 a.C., filosofo greco)
  • Pitagora (580-490 d.C., matematico, filosofo e astronomo)
  • Giacomo Leopardi (1798-1837, poeta)
  • Baruch Spinoza (1632-1677, filosofo olandese)
  • Arthur Schopenhauer (1788-1866, filosofo tedesco)
  • Denis Diderot (1713-1784, filosofo francese)
  • Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900, filosofo)
  • Thomas Alva Edison (1847-1931, inventore)
  • Sigmund Freud (1856-1939, medico)
  • Bertrand Russel (1872-1970, matematico e filosofo inglese)
  • Victor Marie Hugo (1802-1885, scrittore, poeta e drammaturgo)
  • Karl Marx (1818-1883, filosofo, sociologo ed economista tedesco)
  • Luigi Pirandello (1867-1936, scrittore italiano)
  • Roberto Rossellini (1906-1977, regista italiano)
  • Allan Stewart Konigsberg, alias Woody Allen (1935- , attore americano)
  • Jean-Paul Sartre (1905-1980, scrittore e filosofo francese)
  • Ingmar Bergman (1918- , regista svedese)
  • Mikhail Sergeevic Gorbacev (1931- , capo di stato russo)
  • Margherita Hack (1922- , astrofisica italiana, garante scientifico del CICAP e presidente dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti)
  • Primo Levi (1919-1987, chimico e scrittore italiano)
  • Karl Popper (1902-1994, filosofo inglese)
  • James Dewey Watson (1929- , zoologo e genetisca, scopritore della molecola de DNA)
  • Robert Allen Zimmerman, alias Bob Dylan (1941- , musicista, comnpositore e cantante)
  • Piero Angela (1928- , giornalista e divulgatore scientifico)
  • Isaac Asimov (1920-1992, biochimico, scrittore e divulgatore scientifico americano)
  • Enrico Berlinguer (1922-1984, uomo politico
  • Claudio Bisio (1957- , attore comico italiano)
  • Francesco Saverio Borrelli (1930- , magistrato italiano)
  • Charlie Chaplin (1889-1977, attore francese)
  • Pierre Curie (1859-1906, fisico francese, premio nobel per la fisica scoprendeo il polonio ed il radio)
  • Dario Fo (1926- , attore italiano)
  • Michel Foucault (1926-1984, filosofo e scrittore francese)
  • Bill Gates (1955- , programmatore imprenditore americano)
  • Bob Geldof (1954- , cantante ed attivista umanitario)
  • Bruce Lee (1940-1973, attore ed esperto di arti marziali americano)
  • Claude Levi-Strauss (1908- , antropologo)
  • Alfred Loisy (1857-1940, teologo!)
  • Danilo Mainardi (1933- , etologo)
  • John von Neumann (1903-1957, matematico ugherese)
  • George Orwell (1903-1950, scrittore inglese)
  • Linus Torvalds (1969- , l'inventore di Linux)
  • Alan Turing (1912-1954, matematico inglese)
  • Umberto Veronesi (1925- , oncologo italiano)

Questo elenco è tratto in parte dal sito dell'UAAR (Unione del Atei e degli Agnostici Razionalisti). Beh, ora non mi sento più in minoranza!

sabato, dicembre 09, 2006

Quando la leggenda diventa realtà: i tappi di plastica



Conosco una persona che raccoglie i tappi di plastica delle bottiglie di acqua minerale, la quale sostiene che servono ad acquistare una carrozzella ad un disabile. Un giorno, a seguito dell'ennesima discussione in merito a questa fantomatica raccolta, decido di prodigarmi per dimostrare che si tratta di una bufala. E' la classica leggenda metropolitana, sostengo io con aria di sufficienza. Anzi, visto che insisti nel voler sostenere questa assurda tesi - continuo io - ti dimostro che la raccolta dei tappi di plastica è una leggenda metropolitana simile alla raccolta della carta stagnola delle sigarette o dei biglietti dell'autobus. Per dimostrartelo basta una rapida ricerca in rete. Detto fatto. Digito le parole 'raccolta tappi plastica' ed ecco che la prima schermata dei risultati di Google fornisce il sito del CICAP. Ah-ha! Faccio io. Vedi? Il CICAP è il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. Anche lì parlano di leggenda metropolitana. Ma...continuando a leggere, scopro un link ad un sito, ed il mistero si infittisce. Con mio sommo stupore vengo così a scoprire che la storia della raccolta dei tappi è si nata come leggenda metropolitana ma poi - grazie all'iniziativa di alcuni gruppi di volontari - è poi diventata realtà. Incredibile. Già, perché ad un certo punto la Caritas di Livorno in collaborazione con il CMSR e la ditta Galletti Eco Service di Castiglioncello (Livorno) ha iniziato a prendere sul serio la storia dei tappi di plastica. Un tappo di plastica rende circa 0,02 centesimi di euro, perciò raccogliere tappi di plastica è un'iniziativa tutt'altro che remunerativa. Il gioco non vale la candela insomma. Infatti una tonnellata di tappi rende circa 150 euro e corrisponde a più di 400.000 tappi. Ci sono i costi della benzina per trasportarli, dello stipendio del trasportatore, dell'affitto dei magazzini per lo stoccaggio etc. Le cose cambiano però se chi si dedica a questa attività non lo fa a scopo di lucro. Grazie al lavoro svolto dai volontari infatti, si riesce a ricavare qualcosa dalla raccolta dei tappi di plastica. Non solo, ma esistono in Italia molti centri di raccolta ufficiali dei tappi di plastica. Alcune diocesi hanno addirittura dei tapponetti (bidoni appositi per la raccolta). Come se non bastasse infine, non si tratta di una realtà esclusivamente italiana. Infatti in più grande centro di raccolta dei tappi di plastica nel mondo è un'associazione francese che si chiama - guarda un pò - Bouchons d'Amour. La raccolta dei tappi di plastica comincia a costare troppo se viene fatta al di fuori dei confini regionali. Ecco perchè ci sono centri di raccolta sparsi per tutto il territorio nazionale. E' possibile trovare nel sito del CMSR l'elenco completo dei centri di raccolta.
Per chi si chiedesse come mai si raccolgono solo i tappi di plastica e non le bottiglie una curiosità: i tappi sono fatti di PE (polietilene), a differenza delle bottiglie che sono fatte di PET (polietilene tereflatato). Il processo di riciclaggio è diverso per i due materiali, perciò non è possibile riciclarli insieme.
La cosa bella di tutta questa storia è che ad oggi sono stati finanziati parecchi progetti con il ricavato del riciclaggio di questi tappi. Un esempio tra tutti: la costruzione di pozzi d'acqua in Tanzania. La morale? Mai dare nulla per scontato: a volte la volontà e la determinazione trasformano le leggende in realtà.

sabato, dicembre 02, 2006

Google, YouTube e la censura


E' di questi giorni la notizia del video pubblicato su YouTube (recentemente acquistato da Google) del giovane disabile vessato da un gruppo di minorenni. I minori hanno filmato la scena e l'hanno pubblicata su YouTube. Il video è stato visto da moltissime persone ed alla fine è scoppiato il caso. E' inutile discutere sulla disgustosa vicenda - che va sicuramente condannata - ma forse è il caso di parlare delle pericolose reazioni che tale video ha scatenato. Infatti due responsabili della divisione italiana di Google sono finiti sotto inchiesta. Il ministro dell'istruzione Giuseppe Fioroni (Margherita) ha invocato nuove norme per 'regolamentare' l'accesso alla rete. Ecco, ci risiamo: ritornano alla ribalta i censori italiani. Sono passati quasi 10 anni da quando Internet iniziava ad essere conosciuta in Italia (in realtà la Rete esiste da più di 30 anni) e i primi censori italiani - che ancora non avevano ben chiaro cosa fosse Internet - iniziavano a blaterare riguardo impellenti ed improcrastinabili regole in merito all'accesso alla rete. Già, allora la rete veniva identificata da politici e giornalisti come un covo di pornografi e di pedofili. L'ignoranza regnava sovrana allora, in quanto di tutta la rete si conosceva a malapena l'allora neonato WWW che, rammento, è solo UNO dei vari servizi che sono presenti su Internet. Internet infatti è una rete mondiale che permette di veicolare al suo interno una moltitudine di servizi come IRC, come i Newsgroup, come Telnet, FTP e molti altri. Dopo 10 anni credevo che finalmente fosse abbastanza chiaro per tutti di cosa si parla quando si pronuncia la parola Internet. Beh, forse mi sbagliavo: esistono ancora persone che aspirano ad una regolamentazione dell'accesso alla Rete. Internet è anarchico per natura. Non è possibile regolamentarlo. Certo, la censura è sempre possibile, basti pensare alla Cina o all'Iran, ma di certo la censura è un bavaglio che non deve essere assolutamente presente nei paesi liberali e democratici. Ma torniamo al caso Google: è assurdo ritenere responsabile dei contenuti un motore di ricerca! Certi atteggiamenti li troviamo solo - ripeto - in paesi come la Cina, dove sono in vigore norme in materia di censura per nulla auspicabili qui da noi. Google qui fa il suo lavoro (tra l'altro anche bene): scandaglia la rete e mostra i contenuti trovati a chiunque effettui delle ricerche mirate. Come si può ritenerlo responsabile di quanto trova in rete? Infine occorre anche dire che Google, dal canto suo, ha prontamente rimosso il video in questione. Del resto è già presente una direttiva europea (la 2000/31/CE) dove viene espressamente dichiarato che non esiste un obbligo di sorveglianza preventivo in merito ai contenuti a carico del fornitore di servizi Internet. La direttiva 2000/31/CE è stata recepita in Italia con il decreto legislativo 70/2003: il ministro Fioroni se ne è forse dimenticato? Una cosa vorrei dire al ministro dell'istruzione: si occupi delle condizioni scandalose nelle quali versa la scuola italiana invece di occuparsi di Internet! I genitori e gli educatori dove sono finiti? Se alcuni minori filmano delle scene riprovevoli e poi le pubblicano è colpa di un motore di ricerca o degli insegnanti e dei genitori che latitano? Vogliamo parlare dei video porno creati sempre da minori e fatti circolare mediante i cellulari? E' forse colpa dei telefonini se accadono tali fatti? Su questi fatti si è pronunciata anche ALCEI (una libera associazione di cittadini per la salvaguardia della libertà di opinione in Rete) che sin dal 1996 denuncia la strumentalizzazione di un tema scottante come la protezione dei minori per fini di mera propaganda politica ed infimi interessi.