mercoledì, gennaio 31, 2007

Effetto Tetris


Chi abita in una grossa città come me, avrà sicuramente notato cosa accade quando ci si trova in automobile in prossimità di un semaforo rosso. I veicoli si accalcano, sgusciano, si intrufolano, si incastrano in modo da occupare ogni minimo pertugio libero. Non sono ammessi spazi vuoti tra un'auto e l'altra. Le auto maggiormente specializzate in questo tipo di attività sono le Smart e le Fiat 500. L'imperativo assoluto è: riempire tutti i 'buchi'. Vista l'analogia con un popolare e glorioso videogioco, ho battezzato questo fenomeno con l'espressione: 'effetto Tetris' (chi non conoscesse questo gioco, può dare un'occhiata qui).

Effetto pecora


Attenzione: non eseguite mai questo esperimento perché è pericoloso! Non mi assumo alcuna responsabilità per incidenti causati dal comportamento scellerato che sto per illustrare. :-))) Ok, enunciata la classica liberatoria, proseguiamo. Si tratta di piazzarsi sul ciglio del marciapiede, sotto al semaforo, con l'aria di chi è in procinto di attraversare la strada. Aspettare che si raccolga un po' di gente, attendere il momento propizio - cioè quando *NON* passano veicoli - e attraversare improvvisamente la strada mentre il semaforo indica 'ALT' (sic!). In quel preciso momento, tutta la gente che si era ammassata sul marciapiede in attesa dell'indicazione 'AVANTI', attraverserà magicamente la strada come un gregge. In blocco. Incurante dell'indicazione rossa 'ALT' del semaforo. Funziona sempre. Garantito. Ho battezzato questo fenomeno con l'espressione: 'effetto pecora'.

Ancora con questo DRM...


La commissione UE ritiene che il DRM sia indispensabile per evitare che la pirateria attacchi parte dei proventi derivanti dalla vendita online di contenuti creativi. Mi riservo di pronunciarmi in merito, in un successivo post. Io sono convinto che tale approccio non solo sia sbagliato, ma controproducente. Io credo che siano possibili forme alternative al classico schema di vendita online (come abbonamenti o forme di introiti pubblicitari).

martedì, gennaio 30, 2007

La legge è uguale per tutti...ma per alcuni è ancora più uguale! Seconda puntata...


Mi trovo sulla corsia di destra ed il semaforo mostra un bel cerchio rosso ed una freccia verde a destra. A circa 10 metri dall'incrocio, un'auto dei vigili urbani che si trovava nella corsia alla mia sinistra, 'si accorge' di avere delle auto davanti. Dovendo girare a destra all'incrocio, decide improvvisamente di immettersi sulla mia corsia. Senza azionare la freccia. Sarebbe più corretto dire: 'tenta di immettersi', perché io vado dritto e non la faccio passare. Le auto dietro di me la fanno passare. A questo punto, l'auto dei vigili passa e mi lampeggia...Bene, occorre fare delle precisazioni. Precisazione numero uno. C'è sempre una fila di 1 km su quella strada. Si tratta di una strada ad una corsia per senso di marcia. Perché ci devono essere sempre 4 file di auto parallele? Non capisco. Le file dovrebbero essere 2, una per senso di marcia. Tra l'altro la strada è anche stretta. Niente, c'è una sorta di tacita convenzione e quella strada - quando c'è traffico - si trasforma a 2 corsie per senso di marcia! Nessuno ha alcunché da obiettare, vigili compresi (che stanno sempre fermi all'incrocio). Non riesco a spiegare le cause di questo misterioso fenomeno, ma tant'è. E' un po' come dire: se lo fanno tutti, allora sicuramente è il codice della strada che sbaglia. Ad ogni modo, diventando una strada a due corsie per senso di marcia, chi deve svoltare a destra si allinea a destra, chi deve svoltare a sinistra si colloca al centro in attesa del semaforo verde (nella corsia di sinistra 'fantasma'). Precisazione numero due. Esiste una categoria di automobilisti particolare: i troppo furbi. Quelli che preferiscono non mettersi in coda insieme a tutti gli altri (perché sono più intelligenti, furbi e astuti). Costoro sono capaci di fare 100 metri contromano pur di evitare la fila e alla fine, passare davanti a tutti. Bene, quella strada è trafficata da personaggi che devono si svoltare a destra, ma trovano la coda terribilmente seccante. Poverini, mica è colpa loro se non resistono a stare incolonnati uno dietro l'altro. Se tutti quelli che devono svoltare a destra si collocano sulla corsia di destra un qualche strano bizzarro motivo ci dovrà pur essere. O no? Ok, diciamo quindi che tu a sinistra non ci puoi proprio stare. Se ti ci trovi, sei già in torto. E io ti tengo d'occhio. Hai già fatto il primo errore. Ma andiamo avanti. Voglio essere buono, diciamo che stai a sinistra perché ti sei distratto o perché non conosci la strada (ma quando mai) perché ti sei fatto ipnotizzare dalle auto davanti a te sulla corsia 'fantasma'. Ma se improvvisamente ti ravvedi e decidi di svoltare a destra, la freccia mettila no? O devo leggerti nel pensiero? E qui fai il secondo errore. Eh, io non sopporto né i furbi né i prepotenti né gli arroganti che pretendono di essere letti nel pensiero. Lampeggiare poi, per quale motivo? Perché ero tenuto a farti passare? Perché sei un vigile urbano e io comune mortale mi devo piegare alle tue prepotenze? In quanto vigile urbano non sei tenuto a rispettare il codice della strada? Ah! I vigili urbani. Occhio, io trovo molto simpatici i vigili urbani. Li rispetto. Stanno tutto il giorno per la strada. Respirano lo smog. Sono alienati dallo scorrere continuo del traffico. Li ammiro perché sono i paladini della giustizia stradale. Fanno rispettare il codice della strada agli automobilisti indisciplinati. Secondo me sono anche troppo buoni e fanno poche multe. Lo dico sul serio. Se devo scegliere tra carabinieri, polizia e vigili urbani, questi ultimi riscuotono maggiormente la mia simpatia. Ma quando tentano di abusare della loro divisa non li rispetto proprio. Mi ricordo una volta, ad un incrocio fuori città, una bella auto dei vigili urbani parcheggiata dietro la curva. Da incidente assicurato. Si perché in una strada statale fuori città non vai a 50 km orari. Se svolti ad un incrocio senza semaforo e la strada è a senso unico, tutto ti immagini tranne che di trovarti una bella automobile dei vigili urbani parcheggiata all'incrocio dietro la curva. Per non parlare poi dei parcheggi in divieto di sosta, in doppia fila. Si sa, sono intenti a svolgere le loro funzioni...mica stanno prendendo il sole. Ma non lo fanno solo i vigili eh? Come quella volta. Tutti fermi. Come mai c'è questa fila pazzesca oggi? Ci sarà sicuramente un incidente! Qualche motorino arrotato da un'automobilista. Magari uno scontro frontale. Feriti a terra, sangue da tutte le parti. O forse ha cappottato un autobus! No, tranquillo, dopo mezz'ora di fila ti accorgi che non è nulla...è solo un'auto dei carabinieri parcheggiata in doppia fila a ridosso dell'incrocio che intralcia il traffico. Ma io dico, può un cittadino comune, multare un vigile urbano che infrange il codice della strada? Mi sa di no. Già, del resto si sa, la legge è uguale per tutti, ma per alcuni è ancora più uguale...

E dopo gli umarell...le zdaure!


Mi comunicano che esiste la versione femminile dell'umarell: la zdaura. Ecco uno dei tanti blog dedicati alle zdaure: Zdaura Ruls...

lunedì, gennaio 29, 2007

E vai coi divieti...


Commentando sarcasticamente il recente decreto del Ministro Gentiloni in merito alle misure da adottare contro la pedopornografia ebbi a dire: "non mi piace l'impianto di censura che vogliono mettere in piedi...e poi la colpa magari è dei genitori che non educano e che sono assenti, non di Internet. Che facciamo allora, vietiamo i cellulari a scuola?". Detto fatto! O quasi...Mi hanno sentito?

Il dono della sintesi...


Leggendo Punto Informatico trovo citato quanto detto da Paolo Martinello di Altroconsumo: "Il Governo non può sostituirsi ad un'Autorità inefficiente in ostaggio degli operatori di telefonia: urge la riforma della governance delle Authority, a partire dall'AGCOM sino a quella dei servizi finanziari, dove la voce dei consumatori deve pesare molto di più". Accidenti, con una sola frase ha riassunto *molte* delle mie perplessità che ho tentato di illustrare maldestramente in questo post. Quando si dice il dono della sintesi...

Internet o internet?


Leggendo alcuni vecchi commenti sul blog di Paolo Attivissimo, ho notato alcuni dubbi riguardo il termine 'Internet'. Il dilemma era: Internet o internet? Per risolvere il dilemma qualcuno ha scomodato l'accademia della Crusca e ha citato il De Mauro. La risposta è ovviamente Internet con la 'I' maiuscola (anche se per alcuni forse non è esatto e altri concordano con loro). Infatti internet con la 'i' minuscola identifica una qualsiasi rete composta da reti locali diverse (o come dice Tanenbaum, "una forma comune di internet è una collezione di LAN collegate da una WAN" che tradotto significa tante piccole reti locali collegate tramite una grande rete geografica). Internet con la 'I' maiuscola al contrario, identifica una internet ben precisa, e cioè 'LA' Internet che tutti conosciamo. Per costruire una rete fatta di reti diverse, una internet appunto, occorre usare un linguaggio particolare, il TCP/IP (IP sta infatti proprio per Internet Protocol). Se io collego delle reti diverse usando il TCP/IP, sto creando una internet (con la i minuscola). Le internet possibili sono infinite, infatti io potrei collegare la rete di una banca con la rete dell'ufficio del notaio e magari con la rete wireless di casa mia. Oppure collegare la rete della Fiat con quella dell'università. O magari tutte queste cose insieme. Ma se io parlo della Internet con la I maiuscola, quella dei blog, dei siti web, delle chat, della posta elettronica, parlo di una internet ben precisa, la Internet appunto. Cioè la rete delle reti mondiale. In altre parole Internet è una internet ben definita ed è unica, globale, planetaria. Ecco perché quando si parla di Internet o della Rete, occorrono le maiuscole. A dire il vero ci sarebbero anche le intranet e le extranet, ma questo è un post, non un trattato sulle reti no? ;-) Ah, Internet è femminile in quanto è una rete (perciò si dovrebbe dire: la Internet)...sarà per questo che sono 12 anni che ne sono affascinato?

sabato, gennaio 27, 2007

Nokia N95 in arrivo a marzo


E' ormai questione di giorni. Il Nokia N95 arriverà in Inghilterra all'inizio di marzo. Un paio di settimane più tardi la commercializzazione dovrebbe essere estesa anche al resto dell'Europa. Questo stando alle notizie che si leggono qua e là sulla Rete. Anche se il sito Nokia recita ancora "first quarter of 2007", che tradotto potrebbe significare i primi di aprile. Stando a Darla Mack invece, si parla del 7 marzo. Insomma, siamo lì. Nel frattempo ci si può rilassare gustandosi il video di Steve Garfield intento a scartare l'imballaggio del Nokia N95. Oppure si possono leggere le prime impressioni su questo gioiello della tecnologia. Non male anche il classico spot Nokia. Ma visto che si è parlato tanto di iPhone, vediamo le caratteristiche di un vero cellulare innovativo, il Nokia N95:


  • GPS integrato
  • Fotocamera da 5 megapixel, risoluzione massima 2592 x 1944, ottiche Carl Zeiss, autofocus e zoom digitale. Supporto Flickr. Videoregistrazione di qualità simile al DVD, 640 x 480 a 30 fps
  • Wifi 802.11b/g con WPA, WPA2
  • HSDPA (3,6 Mbps di velocità di download)
  • GPRS classe B (296/177 kbps)
  • GSM a 4 bande: 850, 900, 1800 e 1900 MHz
  • video TFT da 2,6 pollici QVGA (320 x 240), 16 milioni di colori
  • uscita TV
  • memoria interna da 160 Mb espandibile fino a 2 Gb con schede microSD
  • jack audio da 3,5 mm
  • lettore mp3. Supporta MP3, WMA, Realaudio, MIDI, AAC+, EAAC+, AMR, M4A (questi ultimi due neanche li conosco!)
  • altoparlanti stereo
  • microfono stereo
  • registratore vocale
  • supporto cuffie wireless
  • radio FM
  • porta USB 2.0
  • porta ad infrarossi
  • Bluetooth 2.0
  • batteria agli ioni di litio da 950 mah (hmmm...a me sembrano pochini però)
  • durata batteria in stand by 215 ore, telefonando 160 minuti
  • sistema operativo Symbian S60 3.1

Insomma, non male per essere un 'cellulare' no?

FAP


Polveri sottili. Sono una minaccia terribile. Sono cancerogene e le inaliamo senza accorgercene. Ecco il motivo delle targhe alterne. Peccato che le targhe alterne non risolvano affatto il problema. Comunque non volevo parlare di targhe alterne ma di FAP. Leggo in questo interessantissimo post il funzionamento dei FAP (Filtri Anti Particolato). I FAP sono dei filtri il cui scopo è quello di ridurre le emissioni di particelle PM10. Sono molto ostentati nella pubblicità delle automobili. Bene, sembra che il funzionamento di tali filtri sia in sostanza una truffa. Mi spiego. Un contenitore solidifica le particelle PM10 in città. Perfetto. Peccato che il contenitore si saturi dopo qualche centinaio di km. Peccato che c'è un sensore che rileva la velocità della macchina ed il periodo durante il quale viene mantenuta. Così facendo si accorge di trovarsi fuori della città. A questo punto si sfoga: un agente chimico polverizza nuovamente le particelle accumulate nel contenitore et voilà, le rimette in circolazione nell'aria! In pratica spazza il pavimento ed accatasta la polvere sotto il tappeto. Non male come idea eh? E te la vendono come optional!

Cuneo fiscale e liberalizzazioni a go go!


E dopo il contentino delle liberalizzazioni ecco il contentino del cuneo fiscale per i dipendenti. Nelle buste paga di gennaio. Wow! Mitico questo Governo! Fa venir voglia di seguire i consigli che diedero molti demagoghi del passato: andare al mare il giorno delle elezioni. Ma andiamo per ordine cercando di non scadere nel populismo e nel qualunquismo più becero (anche se è difficile perché occorrerebbe entrare nel merito di troppe cose ed il post diventerebbe un romanzo). Cosa vuol dire essere di sinistra secondo me? E' un modo di concepire il mondo, è una filosofia in primis, non una mera una ideologia politica relegata all'interno delle opinioni di questo o di quel partito. E' un concetto più ampio che non si può classificare analizzando quanto dichiara un Bersani, un Bertinotti o un Pecoraro Ascanio (ma questo è un altro post). Questo comincia già a spiegare perché chi è veramente di sinistra non si sente troppo rappresentato da una coalizione con all'interno troppe 'contaminazioni' (leggi Mastella et similia). Ecco perché spesso nei miei commenti devo aggiungere frasi tipo 'mio malgrado', 'mi duole constatare che' e via dicendo. Fatta questa premessa arriviamo al punto: cosa sta facendo questo Governo di concreto che i governi passati non abbiano già fatto? Non molto a mio avviso. Dove sono le innovazioni? Il retaggio di 50 anni di Democrazia Cristiana, la cosiddetta Prima Repubblica ce lo portiamo ancora dietro e a nulla è servita la Seconda Repubblica. Ne vogliamo fare una terza? Ci sono troppe cose che si potrebbero fare e non si fanno. Ci sono troppe cose che si fanno e che non servono. Prendiamo le liberalizzazioni del pacchetto Bersani ad esempio. Per carità, buone norme nel complesso, ma insufficienti a mio avviso. Ricariche cellulari: l'idea non venne al Ministro Bersani, ma ad un ragazzo di nome Andrea D'Ambra. Fu lui a raccogliere 800.000 firme e a spedirle alla Commissione Europea e all'Antitrust. Precedentemente a questa iniziativa il suo promotore contattò associazioni di consumatori e AGCOM, ricevendo come risposta: PICCHE. Chi è interessato può leggere la cronistoria. Ora che l'iniziativa è decollata e che è intervenuta la Commissione Europea, *solo ora* le associazioni dei consumatori, l'AGCOM ed il Ministro Bersani si accalorano, si accapigliano e si strappano le vesti per fare a gara a chi spetta la paternità di questa manovra. In poche parole, strumentalizzazione. Ecco cosa penso: le ricariche verranno abolite? I 4 gatti noti (Tim, Vodafone, Tre e Wind) aumenteranno le tariffe...ok, magari non accadrà, magari sono io che sono maligno, magari sono io che sono pessimista, magari se anche accadrà l'AGCOM farà il suo dovere...Possibilità di recedere da abbonamenti TV-Internet-TLC: buona idea. Mutui e ipoteche: si possono estinguere senza incorrere in penali. Buona anche questa. Benzina ovunque: anche al di fuori delle stazioni di servizio. Un po' come accadde per i farmaci (a proposito, i supermercati sotto casa non vendono farmaci ancora, ma aspettiamo fiduciosi). Inoltre obbligo dei gestori di fornire informazioni sui prezzi agli automobilisti (per tutelare concorrenza e trasparenza). Basta, mi fermo qui. I punti del pacchetto Bersani sono molti. Ma il nodo vero è stato sciolto? Io non credo che tali pseudo-liberalizzazioni favoriranno la concorrenza (e quindi abbasseranno i prezzi). Anche perché, se vogliamo parlare di prezzi, allora il Governo mi deve spiegare perché sul prezzo della benzina gravano ancora le assurde accise, come quella utilizzata per la guerra in Abissinia ('tassa' che paghiamo dal 1935). Il Governo mi deve spiegare perché chi usa il cosiddetto biodiesel automaticamente diventa evasore fiscale. Il Governo mi dovrebbe spiegare perché in Brasile le automobili ad alcool sono da 30 anni (sic!) una realtà e in Italia si va avanti con le targhe alterne. Ma questo è un altro discorso. Perché sono scettico nei confronti di queste pseudo-liberalizzazioni? Perché non liberalizzano un bel niente. Perché i grossi monopoli sono ancora qui, sotto gli occhi di tutti. Grazie al pacchetto Bersani c'è forse più concorrenza tra le compagnie di assicurazione? C'è più concorrenza tra le banche (si ma si può chiudere il conto corrente senza pagare spese, wow...)? Non c'è più l'oligopolio tra i gestori di telefonia mobile? Non c'è più il monopolio Telecom Italia per ciò che riguarda la telefonia fissa? Si dimezzerà il prezzo della benzina? Vogliamo vedere cosa sono le liberalizzazioni vere? Quelle serie? Nel 1984 l'Antitrust smembrò l'AT&T (che si trovava in situazione di monopolio, un po' quanto accade con Telecom Italia e l'annosa questione dell'ultimo miglio). Fine del monopolio. Certo, oggi le cose stanno cambiando, ma in 20 anni il mercato ha avuto modo di svilupparsi liberamente negli USA. Ma stiamo parlando di un paese dove l'Antitrust funziona sul serio. Da noi cosa accade? Ad oggi ancora non si parla di MVNO (Mobile Virtual Network Operator) in Italia. Gli operatori virtuali sono infatti una realtà in molti paesi tranne l'Italia. In Europa ce ne sono più di 100, negli USA circa 30. Il Italia? Zero. Staremo a vedere cosa accadrà con Elsacom (primo aspirante MVNO che attualmente starebbe trattando con il gestore TRE). Ora si potrebbero fare dei passi giganteschi con la tecnologia Wimax, ma le premesse che stanno alla base dell'assegnazione delle licenze non fanno ben sperare. Se le licenze Wimax saranno liberalizzate, in Italia si assisterà ad una svolta epocale nell'ambito del settore telefonia ed Internet. Se viceversa, le licenze saranno acquisite dai soliti 4 gatti noti, si avrà il solito cartello e in Italia non cambierà nulla. Ecco perché queste pseudo-liberalizzazioni mi fanno sorridere. Invece di questi zuccherini, perché non eliminiamo le accise dal prezzo della benzina? Perché non incentiviamo i biocarburanti? Perché non adottiamo il modello del Brasile con le automobili ad alcool? Perché la centrale solare termodinamica di Pirolo Gargalo non è ancora una realtà? Energia pulita dal sole. Perché non consentiamo la diffusione degli MVNO come accade negli altri paesi europei? Le categorie da 'rivedere' pesantemente non sono i tassisti o i farmaci da banco. Le categorie 'serie' da rivedere sono banche, assicurazioni, telecomunicazioni. In Italia si è ritardata l'introduzione della tecnologia UMTS per spremere ancora un po' quella GPRS. Ma la tecnologia UMTS che da noi si sta affacciando, negli altri paesi è già morta. Il GPRS non ha mai funzionato a causa degli scarse offerte di servizi e dei prezzi troppo alti. Negli USA Google ha reso completamente wireless S. Francisco. Gratis. Negli USA la gente non sa neanche cosa sia l'UMTS perché usa il Wifi. Il Wimax, diciamocelo (un Wifi molto più potente), potrebbe eliminare l'ultimo miglio. Qualsiasi privato potrebbe diventare operatore Wimax (i costi da sostenere non sono esorbitanti). Con il Wimax ed il VoIP, si potrebbe telefonare gratuitamente usando servizi come Skype. Ma questo è solo uno degli innumerevoli vantaggi che il Wimax potrebbe apportare. Insomma una svolta epocale. Svolta che ad oggi non c'è stata, perché l'ultimo miglio significa cablare l'intera Italia, con un costo difficilmente sostenibile da un privato. Insomma, le cose da fare sono ben altre. Invece di attaccare subito i 'pezzi grossi' il Governo si sta occupando dei contentini. Ma abbandoniamo le liberalizzazioni e parliamo di cuneo fiscale. Già, il caposaldo della campagna elettorale dell'attuale Governo. Stando a quanto scritto su Repubblica con i vantaggi del cuneo fiscale che avremo in busta paga, ci potremo permettere un succulento tramezzino ed una bella spremuta al bar in più. No, non al giorno...al mese! Evvai! Già pregusto un bel tramezzino tonno e pomodoro al mese! Si, sono queste le cose che fanno bene al cuore...

venerdì, gennaio 26, 2007

Addio Googlebombing


Qualche tempo fa aderii ad un Googlebomb riguardante le sorti del Wimax in Italia. L'argomento mi stava a cuore e lo ritenevo importante, perciò aderii senza troppi indugi. Oggi Google annuncia una modifica ai suoi algoritmi in modo da minimizzare gli effetti di tale pratica sulle query degli utenti. Google fa la cosa giusta, in quanto il suo obiettivo è quello di fornire risultati rilevanti (e lo fa egregiamente devo dire). Peccato però: avrei preferito che il Googlebombing sul Wimax fosse riuscito. A questo punto non rimane che la classica raccolta di firme...

Diario Aperto

E' partita l'altro ieri l'inchiesta di Diario Aperto sui blog in Italia (al solito io arrivo in ritardo). Blogger e non sono invitati a partecipare compilando il questionario di Diario Aperto. Io l'ho già compilato ovviamente...

giovedì, gennaio 25, 2007

Inviare fax dal cellulare


Dobbiamo inviare un fax urgentemente ma non ci sono 'faxari' nel raggio di qualche km: come fare? Semplice, basta avere un cellulare con fotocamera che permetta l'invio della posta elettronica (di 'serie' su ormai quasi tutti i cellulari). Fotografando un documento con un cellulare ci si accorge dei risultati deprimenti (scarsi risultati anche con la mia fotocamera casio exilim ex-z3 da 3 megapixel), perciò l'idea di inviare la foto via fax viene subito scartata, in quanto il testo risulta praticamente illegibile. Oggi però leggo su AB Techno Blog che esiste ScanR, un servizio che consente l'invio di fax tramite e-mail. Certo, di servizi di questo tipo ne conoscevo già alcuni, ma questo ha una marcia in più: rende leggibile la foto scattata dal telefonino. Stando a quanto leggo sul post infatti, "il servizio si basa su tecnologie di elaborazione delle immagini sofisticate, e può beneficiare di tutta l'esperienza del team managment proveniente da Hewlett-Packard, Intel, Internet Pictures e Lodak". Non prendetevela con me se poi non funziona. ;-) Comunque, vediamo l'intera procedura. Occorre prima di tutto fotografare il documento con il cellulare (minimo 2 megapixel). La risoluzione minima richiesta è 1600 x 1200, perciò abbondiamo. Il formato deve essere JPEG. E' possibile verificare i risultati ottenibili con varie marche e modelli di cellulari qui. Una volta scattata la fotografia, occorre inviarla via e-mail al sito ScanR, specificando il numero del fax nel subject della e-mail. Usare il numero di telefono internazionale, compreso il numero del paese (0039 per l'Italia). Una volta che il fax è arrivato a destinazione, ScanR ci invierà una e-mail di conferma. Facile no?

mercoledì, gennaio 24, 2007

Balene in discarica



Scoperte in Islanda, dagli attivisti di Greenpeace, 179 tonnellate di carne di balenottera lasciate marcire in una discarica. Altre 200 tonnellate, invendute, si trovano stoccate nei frigoriferi. L'Islanda, in barba alla moratoria internazionale, sostiene di praticare una 'caccia sostenibile' e vende le balenottere cacciate al Giappone, dove la domanda è in aumento. Anche il Giappone, del resto, pratica la caccia alle balene. Ma io dico, possibile che l'uomo debba essere così criminale? Effetto serra, inquinamento, desertificazione, specie in estinzione, niente sembra frenare la sete di denaro e di potere. Il trattato di Kyoto? Gli USA lo snobbano. Ma la carne di balena, siamo proprio sicuri che sia così fondamentale nella dieta dei giapponesi? Ma dobbiamo per forza distruggerla questa terra?

martedì, gennaio 23, 2007

Basta giocare, ora si fa sul serio con il multi touch screen!


No, non parliamo dell'iPhone di Apple questa volta. Il touchscreen dell'iPhone Apple è un giocattolo. Basta: ora parliamo di cose serie. Ora parliamo di un rivoluzionario touch screen che sconvolge realmente il mondo delle interfacce per computer. Dimentichiamoci tastiera e mouse, ora non servono più. Ora gli oggetti si vedono nel video e si possono toccare con le mani. Un archivio di foto? Bene, sparpagliamole sul desktop, spostiamole, ingrandiamole, rimpiccioliamole, selezioniamole...tutto solo con le mani! Dobbiamo scrivere? Una tastiera sul video. Ingrandiamola o riduciamola a piacere e cominciamo a scrivere. Solo con le mani. Vogliamo disegnare? Ci servono solo le mani. Ok, ma esiste uno schermo simile? Si, si tratta del multi touch screen ideato da Jeff Han, un ricercatore della New York University (Courant Institute of Mathematical Sciences). Leggo su Repubblica: Jeff Han, 30 anni, coreano, vissuto da sempre in America, all'età di 5 anni comincia ad essere attratto da TV e monitor (tutto ciò che lampeggia ed è luminoso). Un giorno ha un'intuizione ed inizia a trafficare con fibre ottiche, led e crea un quadrante. Dietro al quadrante un apparato a raggi infrarossi: nasce il multi touch screen. Una creazione da vero hacker, nel senso più vero del termine. La stessa genialità degli studenti del MIT con il loro TMRC. Lì si trattava di trenini, qui si tratta di schermi. Sto esagerando? A giudicare dalla presentazione fatta da Jeff Han a Monterey, a febbraio del 2006, non credo. Non è sufficiente? Qualcosa di più forte? Ecco un'altra dimostrazione fatta da Jeff Han e da Phil Davidson. Basta, sono commosso: vado ad asciugarmi le lacrime...

lunedì, gennaio 22, 2007

Rallentare l'invecchiamento con la neurobica


Il cervello umano è composto da circa 100 miliardi di neuroni. Pare che a partire dai 20 anni si perdano 100 mila neuroni al giorno (la quantità esatta non è ben definita). Detto così, sembrerebbe spiegata la causa della demenza senile, ma Il fatto è che questa teoria non spiega come mai ci siano persone molto anziane perfettamente arzille e con il pieno delle facoltà intellettive. Oggi si è capito che infatti le cose non stanno affatto così. A parte il fatto che anche perdendo 100.000 neuroni al giorno, si arriva a 100 anni con buon 97% di cervello intatto, ma il punto non è la quantità di neuroni quanto la quantità di associazioni tra i vari neuroni. Ciascun neurone infatti può sviluppare in media 10.000 connessioni chiamate sinapsi. Il numero totale di connessioni che può sviluppare il cervello umano supera il numero di tutti i corpi celesti presenti nell'universo! Bene, mentre in passato si riteneva che il cervello fosse una struttura rigida e statica, oggi sappiamo con certezza che il cervello è una struttura plastica e dinamica. Infatti il numero di connessioni che vengono sviluppate viene modificato continuamente. Quando annusiamo un fiore, l'aroma viene captato dal nervo olfattivo e 'trasportato' fino all'area del cervello deputata all'analisi dei profumi. Questo tipo di informazione viaggia attraversando un notevole numero di sinapsi. Effettua quindi un determinato percorso. Ripetendo l'esperienza il percorso viene 'rafforzato' (un po' come quando si percorre una strada nuova: più volte la si percorre e maggiormente viene rafforzato il ricordo). Insomma, queste connessioni sono i nostri ricordi ed i nostri pensieri. E qui viene il bello. Sembrerebbe infatti che i nostri comportamenti siano il frutto di 'schemi' di connessioni ben precise. Le attività che svolgiamo quotidianamente quindi, rafforzano questi schemi. Quando si impara a guidare l'automobile, si presta attenzione ad ogni minimo particolare (freno, cambio, frizione, volante, etc.), ma una volta imparato lo 'schema', il cervello inserisce il pilota automatico. Attività nuove ed insolite al contrario, creano nuovi schemi di connessioni. Una vita monotona e senza stimoli nuovi, non creerebbe le nuove connessioni necessarie a contrastare la perdita dei neuroni. In altre parole: senza nuovi stimoli il cervello invecchia. Ecco perché Lawrence Katz, neurologo della Duke University, sostiene che il cervello è come i muscoli, per tenerlo in forma occorre allenarlo. Non solo, Katz ha sviluppato un particolare tipo di ginnastica mentale chiamata neurobica. Lo scopo di tale ginnastica è quello di creare nuove connessioni svolgendo attività nuove ed insolite. Attenzione, non si tratta dei classici esercizi enigmistici e di ginnastica per la memoria, ma di un nuovo modo di concepire le tecniche di allenamento del cervello. Ecco alcuni esercizi tratti dal libro di Katz "Fitness della mente":


  • usare la mano sinistra per spostare il mouse e cliccare
  • la mattina ci si sveglia con l'aroma del caffè che si spande per la casa. Cambiare abitudine mettendo una bottiglietta di essenza di menta, vaniglia, cannella etc sul comodino. Un'essenza diversa ogni mattina.
  • lavarsi i denti usando la mano sinistra (o la destra per i mancini)
  • mangiare con la mano sinistra (o la destra per i mancini)
  • fare la doccia con gli occhi chiusi
  • scegliere i vestiti usando il tatto prestando attenzione alla loro forma e consistenza
  • abbottonarsi la camicia, allacciarsi le scarpe etc., usando una mano sola
  • vestirsi con gli occhi chiusi
  • variare l'ordine delle azioni che si svolgono abitualmente (ad esempio, se prima si fa colazione e poi ci si veste, invertire l'ordine)
  • cambiare strada per andare al lavoro
  • comprare una rivista totalmente diversa dai propri interessi abituali
  • farsi preparare una macedonia e gustarla ad occhi chiusi o bendati (cercando di riconoscere ciascun frutto)
  • per le donne: cercare la chiave di casa che si trova nella borsetta senza guardarci dentro
  • cambiare la disposizione degli oggetti sulla scrivania

sabato, gennaio 20, 2007

Hiroshima mon amour


Ancora una volta il Governo prende una decisione che lascia perplessi. Siamo sicuri che quello attuale sia un Governo di sinistra? Prodi accetta l'ampliamento (raddoppio) della base NATO di Vicenza. Bene, non voglio entrare in merito ad argomenti come l'antiamericanismo, vorrei solamente parlare di coerenza. 1987: gli italiani sono chiamati alle urne per decidere sul tema del nucleare come fonte di energia. Gli italiani bocciarono decisamente tale ipotesi ed il nucleare venne bandito dall'Italia. Almeno così sembra. Già, perché nessuno parla dei 90 ordigni nucleari B-61 contenuti all'interno delle basi NATO di Ghedi Torre (Brescia) e di Aviano (Pordenone). 40 a Ghedi Torre e 50 ad Aviano. Un po' qui ed un po' là, per par condicio. Questo stando al rapporto sulle armi nucleari in Europa del NRDC (Natural Resources Defense Council) del 2005. Sempre stando al rapporto del NRDC, in Europa sono installati ben 480 ordigni nucleari. Ma torniamo al referendum. Il risultato del referendum del 1987 è purtroppo evidente: l'Italia compra dalla Francia l'energia elettrica necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico. La Francia produce tale corrente elettrica tramite le sue centrali nucleari. A circa 200 km dai nostri confini ci sono ben 13 centrali nucleari: Phenix, Tricast, Cruas, Saint-Alban, Bugey e Fefferheim in Francia; Muenleberg, Goesgen, Beznau e Leibstadt in Svizzera; Grundemmingen e Isar in Germania; Krsko in Slovenia. Forse sarebbe stato meglio avere le nostre centrali nucleari. Prima incongruenza: da un lato l'Italia boccia il nucleare (e ne subisce le conseguenze) dall'altro ospita 90 ordigni nucleari nel suo territorio. Ma forse l'entità del problema non è chiara: la potenza complessiva di questi ordigni è pari a circa 900 volte quella di Hiroshima. Come dire: cittadini di Aviano e di Ghedi Torre, avete 500 e 400 potenziali 'Hiroshima' a due passi dalle vostre case. Lo sa questo Prodi? Ma le basi NATO in Italia, purtroppo sono inevitabili - dicono alcuni - in quanto sono un dovere dal quale non ci si può esimere in virtù dell'accordo siglato nel 1949 (il cosiddetto 'Patto Atlantico' o, più correttamente, NATO, cioè North Atlantic Treaty Organization). Bene, secondo Greenpeace le cose non stanno esattamente così: "Gli europei non sono costretti ad accettare queste armi in Europa ed hanno il potere di richiederne la rimozione. Gli ordigni nucleari USA-NATO sono stati rimossi dal Canada, dalla Grecia, dalla Danimarca e dall'Islanda. Eppure ognuno di questi paesi continua a far parte in maniera attiva della NATO.". Non so se è abbastanza chiaro il concetto...Il 25 ottobre 2003 ci fu un incidente alla Maddalena con il sottomarino nucleare Hartford e venne sfiorata la tragedia. L'avvenimento venne nascosto dai militari e venne alla luce casualmente. La notizia si può leggere qui e qui. E non si tratta di un caso isolato. Ma quante sono le basi USA/NATO in Italia? Sono 127. E' possibile consultare l'elenco completo qui e qui. Informazioni dettagliate sono reperibili sul sito dei Radicali. Può un Governo di sinistra da un lato bandire le armi nucleari e dall'altro ospitarle in casa? Non vedo molta coerenza. I cittadini di Vicenza quella base non la vogliono, e hanno fatto di tutto per manifestare contro l'ampliamento. Ma Prodi fa sapere da Bucarest - non da Caserta - che il Governo non si opporrà all'ampliamento della base di Vicenza. Non si tratta di un problema politico, ma tutt'al più di natura urbanistica e territoriale, dice. Come dire che Chernobyl ed Hiroshima sono quisquilie urbanistiche. Se questo non significa minimizzare...Eppure per taluni, la questione delle basi NATO in Italia è proprio un problema di natura politica: il fatto di possedere quegli ordigni consente ai paesi che li ospitano di far parte di quegli organismi che pianificano le azioni militari. In altre parole, quegli ordigni ci consentirebbero di contare i più all'interno della NATO. Ma c'è un'altra cosa che occorre sapere: alcune basi NATO in Italia godono di extraterritorialità, cioè al loro interno comandano gli americani. L'importanza dell'extraterritorialità diventa evidente considerando esempi tristemente noti come quello del Cermis. Quindi, ricapitolando: l'Italia è contro le centrali nucleari e contro gli armamenti nucleari, però ospita qualche decina di ordigni nucleari e non può neanche gestirli. Ma non c'è problema, basta stare attenti quando piove...

venerdì, gennaio 19, 2007

Umarells


E' proprio vero: questa blogosfera non finisce mai di stupirmi. A chi non è mai capitato di incontrare per la strada un vecchietto - anzi meglio due - intento ad osservare una voragine creata dagli operai dell'Acea o della Telecom? A chi non è mai capitato di incontrare per la strada un vecchietto che osserva il motore di una macchina con il cofano aperto, fuori dall'officina del meccanico? Bene, grazie ad un blog, vengo a scoprire che non sono l'unico ad aver osservato questi vecchietti. Non solo. Scopro che tali vecchietti hanno un nome: 'umarell'. Già, i vecchietti che osservano i lavori stradali, nella loro tipica posa da umarell sono spesso in coppia: mani rigorosamente dietro la schiena parlottano osservando le voragini e le gru in azione. Facendo una ricerca in Rete scopro tutta una serie di blog dedicati agli umarell (il termine umarell ha origini bolognesi, e significa ometto, anziano, pensionato). Sono tutti blog contenenti foto che immortalano questi vecchietti impegnati in varie attività. Ecco un blog a loro dedicato.

giovedì, gennaio 18, 2007

Nuovo tipo di auto elettrica


Su Blogeko si parla di un'auto elettrica dotata di particolari batterie che forniscono una autonomia di 500 km e si ricaricano in pochi minuti. La vettura è prodotta dalla texana EEStore ed entrerà in produzione nel 2007.

Parli di Marijuana? Ti sequestro il sito!


Leggendo questa notizia su Punto Informatico, non credo ai miei occhi. E' stato sequestrato dalla Polizia Postale un sito web dove venivano fornite informazioni su sostanze allucinogene in circolazione sul mercato illegale e sui loro effetti. Inoltre il sito forniva indicazioni sulla loro coltivazione, preparazione e modalità d'uso. Tutto questo stando a quanto scritto da Punto Informatico. Occorre fidarsi, in quanto il sito in questione (www.psicoattivo.it) è sotto sequestro e non è possibile verificarne il contenuto. Al posto del sito si trova una pagina della Polizia Postale. Stando sempre a quanto dichiarato da Punto Informatico, non si tratta di un caso isolato, in quanto già nel 2005 furono censurati alcuni siti ed il webmaster arrestato. I siti in questione sono www.marjuana.it e www.semini.it. Ora, il cervello è una massa di materia grigiastra che ha come scopo principale la produzione di pensiero. Cioè serve per riflettere. Essendo un essere vivente dotato di cervello, non riesco ad esimermi dal praticare questa 'bizzarra' pratica. I pensieri che fluttuano all'interno della mia scatola cranica sono i seguenti: i siti web di cui sopra, non sono stati sequestrati perché diffondevano informazioni, perché in Italia (stato di diritto, democratico e liberale), la diffusione di informazioni non è reato (anzi, è tutelata dall'articolo 21 della Costituzione). Stando a quanto recita la Costituzione la stampa (e quindi anche i siti web) non può essere soggetta a censura o sequestri. Tranne nei casi di violazione delle norme della legge sulla stampa. I siti web di cui sopra non sono stati sequestrati perché vendevano semi di cannabis, in quanto tale pratica in Italia è del tutto legale. In Italia infatti, è vietata la coltivazione della cannabis (da 6 a 20 anni di reclusione; la legge 49/2006, cosiddetta Fini-Giovanardi non non chiarisce la differenza tra coltivazione per uso personale e coltivazione per vendita e spaccio) ma non il possesso dei semi, che possono essere usati per altri fini (ad esempio per collezionismo). Quindi ricapitolando: i siti web di cui sopra fornivano informazioni su sostanze allucinogene e stupefacenti (ed è legale), vendevano semi di cannabis (ed è legale in quanto i semi in sé non sono considerati sostanza stupefacente dalla legge italiana). Dov'è allora l'inghippo? Bene, l'insieme di tutti questi fatti, viene considerata istigazione alla coltivazione (che è illegale). Ma questa argomentazione a dire il vero sembra pretestuosa. Se ciò fosse vero, allora dovremmo sequestrare e censurare migliaia di siti web. In Rete infatti, è possibile trovare qualsiasi tipo di informazione. E sottolineo la parola qualsiasi. Questo fatto, la politica italiana sembra ignorarlo. Ma perché invece di preoccuparci dei siti web che diffondono informazioni, non ci preoccupiamo di quei siti web che non le diffondono? Il portale Italia.it è un sito web annunciato da anni, costato ben 45 milioni di euro ai contribuenti italiani ed ecco cosa ci offre: Italia.it. Sono anni che periodicamente digito l'indirizzo di quel sito per vedere se finalmente sono riusciti a scriverci qualcosa! Anni. Il sito Italia.it si trova in quella situazione dal 3 giugno del 2004. Ancora mi ricordo quando lessi la notizia quasi 3 anni fa...pensai...45 milioni di euro per un portale? E pensare che io stavo creando qualcosa di simile per molto meno...un portale sul turismo a livello mondiale, dedicandomici durante il tempo libero. Ancora ricordo l'inserimento degli indirizzi dei siti web di tutti i comuni italiani...più di 8.000 comuni, tutti inseriti a mano, in circa un mese di lavoro (nel tempo libero). Due sole persone per inserire tutti quei dati. In un mese. Con Italia.it qualche azienda si è intascata 45 milioni di euro e non ha fatto nulla! Ma perché non hanno chiamato a me dico io: gli facevo lo stesso lavoro ad un millesimo di quel prezzo! Leggendo questo post vedo che qualcuno è arrivato alle mie stesse conclusioni. Il dominio Italia.it è intestato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Bene! Ma questa storia meriterebbe un post a parte. Tornando al discorso sequestro e censura, mi torna in mente il libro "Spaghetti hacker" di Stefano Chiccarelli e Andrea Monti. Nel libro viene raccontata la storia dell'hacking in Italia. Cosa mi fa associare questo post a quel libro? La parola 'sequestro'. E' un libro interessante che consiglio a tutti di leggere. Ma non solo. Mi tornano in mente i siti stranieri di scommesse online (censurati dall'AAMS). Mi torna in mente l'ultimo decreto Gentiloni (che legalizza la censura con il pretesto della pedopornografia). Insomma, l'Italia sembrerebbe un paese dalla censura facile. E questa è la cosa che meno sopporto. Non dico cosa penso in fatto di cannabis, perché altrimenti la Polizia Postale oscura questo blog (non può sequestrare i server di Googe infatti) e come minimo mi arresta per istigazione al consumo di canne. Non dico neanche quanti danni ormai accertati dalla comunità scientifica mondiale possa arrecare il tabacco. Dico solo che quando diedi l'esame di fisiologia ed igiene del lavoro industriale, circa 20 anni fa, lessi una paginetta che illustrava tali danni e rimasi senza parole (chissà che ne pensa Veronesi). Dico solo che lo Stato Italiano incassa circa il 75% del costo di un pacchetto di sigarette (tra IVA, accise e dazio) e - nonostante questo palese conflitto di interessi - ostenta la sua ipocrisia in un modo che a parer mio offende l'intelligenza degli italiani. Accidenti, non riesco a smettere di divagare, ma queste faccende mi indignano. Come recita la celebre frase di Stewart Brand: "information wants to be free", l'informazione deve essere libera e protetta da censure. Tutto ciò che è censura non fa parte di un paese realmente libero a mio avviso. Il termine stesso 'censura' mi incute timore. Ecco perché dobbiamo combatterla in modo forte, chiaro e deciso.

mercoledì, gennaio 17, 2007

Alan Cox ed il brevetto del DRM


Sei un paladino dell'open source? Non riesci a sconfiggere il tuo nemico sostenitore del closed source? Combattilo usando le sue stesse armi...i brevetti! A questa sbalorditiva conclusione deve essere arrivato il geniale Alan Cox quando ha presentato una richiesta di brevetto nientemeno che del...DRM! E dire che lui ha sempre combattuto closed source e brevetti! Attenzione però: lo scopo sembrerebbe quello di acquisirne i diritti, per poter poi negare le licenze a chiunque voglia implementare algoritmi di tipo DRM. In Rete molti hanno espresso una certa perplessità riguardo la fattibilità di tale operazione. Non sono un esperto di diritto (anzi è una materia che ho sempre odiato) e anch'io ho le mie perplessità (sulla riuscita dell'operazione e sui brevetti software in generale), però...che dire, mi fido del mitico Alan! Se riesce, devo riconoscere che il piano è proprio diabolico... ;-)

Radio, Internet e PERFORM


E dalle! Sempre lì intorno girano. DRM, TPM, Broadcast flag...tutte tecnologie mascherate da innovazioni per la sicurezza e per la protezione dei diritti digitali, ma, in realtà, sistemi per limitare la libertà degli utenti. Sono anni che ci provano con il TPM (versione moderna del vecchio Palladium di Microsoft, tanto per capirci). Sembrava aperto uno spiraglio, con l'annuncio di EMI di eliminare il DRM dai suoi CD audio ed ecco che tocca alle radio che trasmettono in Rete. Delle radio in Rete e della possibilità - oggi legittima - di registrarne le trasmissioni in formato mp3 ne ho già parlato qui. Il punto è che ora i senatori americani ci riprovano con il PERFORM, una nuova legge per 'blindare' le trasmissioni delle radio su Internet. Già, altrimenti chiunque potrebbe registrarne i flussi in streaming, ottenendo dei perfetti file mp3. Eppure mi ricordo ancora quando si registravano le trasmissioni radio sulle musicassette! Chi se le ricorda? Questa nuova legge, se approvata, annullerebbe gli effetti dell'Audio Home Recording Act (il quale autorizza la copia delle trasmissioni radio per uso non commerciale).

Legacci politici


Sta per partire il Wimax in Italia. Il timore diffuso è che le licenze vengano acquisite dai soliti noti (che di fatto ne impedirebbero la diffusione). In realtà, il problema non è solo l'assegnazione delle licenze. Infatti, anche ammettendo che tutto prosegua senza intoppi, rimane sempre il pericolo della politca. Una volta liberalizzate le licenze, potrebbero in ogni caso essere emanate leggi e decreti affossa-Wimax; a prescindere dal libero mercato e dalla vigilanza di AGCOM. E' quanto è accaduto in passato con il Wifi. Il DPR 447 del 5 Ottobre 2001 stabiliva che le frequenze potevano essere impiegate solo nell'ambito di LAN ad uso privato. Successivamente questo impedimento venne eliminato, ma il decreto Pisanu aggiunse un altro impedimento. Stando a quanto scritto nel decreto Pisanu del 27 luglio 2005, è necessario richiedere un'autorizzazione al questore per chi mette a disposizione terminali telematici. Inoltre è richiesta la "preventiva acquisizione di dati anagrafici riportati su un documento di identità dei soggetti che utilizzano postazioni pubbliche non vigilate per comunicazioni telematiche ovvero punti di accesso ad Internet utilizzando tecnologia senza fili". Lo scopo di tale decreto è la lotta al terrorismo. Una bella mazzata per il wifi, perché tutti questi impedimenti hanno di fatto scoraggiato l'installazione di hotspot. Ora, anche ammettendo che il Wimax venga liberalizzato, c'è sempre il rischio di leggi o decreti 'miopi' che ne impediscano lo sviluppo. Non c'è niente da fare, occorre informare. Occorre diffondere questi concetti anche tra in non addetti ai lavori. Occorre far capire le enormi opportunità che la Rete ha da offrire a tutti. I nostri politici devono capire che certi decreti contro il terrorismo o la pedofilia, non solo non servono, ma sono addirittura dannosi per il libero sviluppo della Rete.

martedì, gennaio 16, 2007

Basta parlare di iPhone!


Non vorrei più parlare dell'iPhone della Apple, ma questa cosa la devo dire proprio. Ho letto decine di commenti sul nuovo telefonino Apple ma la perplessità più diffusa in Rete riguarda il prezzo. Il commento tipico recita più o meno così: "costa troppo, non lo comprerà nessuno!". Beh, purtroppo devo dire che non c'è commento più sbagliato. Il 'gingillo' costa un patrimonio in effetti, ma verrà venduto, eccome se verrà venduto. Agli scettici consiglierei di leggere quanto dice lo stesso Steve Jobs: i-love-all-this-whinging-about-iphone.html. Ecco un passo degno di nota:

"Cracks me up to read this articles where these broke-ass reporters wring their little hands and wonder if the "high price" of the iPhone will hurt demand. Have you idiots not figured it out yet? Higher prices make people want things more. Jesus. Have you learned nothing?".

Cioè più o meno: "mi schianto a leggere questi articoli dove questi BIP di reporter si torcono le mani chiedendosi se l'alto prezzo dell'iPhone limiterà la domanda. BIP, non l'avete ancora scoperto? I prezzi più alti fanno desiderare di più le cose alla gente. Gesù. Non avete capito nulla?". E ancora:

"per alcune fasce di persone, i prezzi incredibilmente alti non sono un freno, all'opposto, sono un incentivo. Prendi gli orologi Rolex. Non sono migliori dei Timex. Probabilmente sono peggiori. Ma poichè loro spendono così tanto per i Rolex, qualsiasi nuovo BIP arricchito del mondo scopre che ne deve avere uno.".

Sembra che ai tempi di NeXT, una volta stabilito il giusto prezzo, tale prezzo venne volutamente quadruplicato! Ma la gente non comprava. Alla fine il grande Steve scoprì il numero magico: un rincaro forzato del 50%. Beh, devo dire che leggendo questo post ho avuto due dubbi: 1) non si tratta del vero Steve Jobs 2) si tratta di un blog quantomeno ironico. A prescindere dalla fondatezza o meno di quanto scritto in quel blog, ecco come la penso: non comprerò mai un iPhone (ammesso che continuerà a chiamarsi così), comprerò un Nokia N95 (lo 'coltivo' da un anno ormai), le macchine Apple non sono più le stesse (da quando sono passate da IBM ad Intel). I miei iMac ed iBook sono rigorosamente PPC IBM. Sono dei veri RISC. Speriamo che il microprocessore duri in eterno...Di Intel mi basta e mi avanza il Celeron del mio Toshiba...

La legge è uguale per tutti...ma per alcuni è ancora più uguale!


Ancora una volta ha vinto la prescrizione. Le leggi emanate dal governo Berlusconi continuano a produrre effetti. Un'ordinanza del presidente della prima sezione del Tribunale di Milano ha decretato il non luogo a procedere relativamente ai reati di appropriazione indebita, falso in bilancio e frode fiscale - contestati a Berlusconi - per avvenuta prescrizione. I reati contestati riguardano gli episodi fino al 1998 (falso in bilancio e frode fiscale) e fino al 1999 (appropriazione indebita). La prescrizione è stata 'agevolata' da una delle tante leggi ad personam introdotte da Berlusconi: la famosa legge ex-Cirielli 251/2005). La depenalizzazione del falso in bilancio è dovuta invece alla legge 61/2002 (emanata sempre dal governo Berlusconi). Da corollario ci sarebbe anche da dire che varie leggi furono emanate con l'unico scopo di allungare i tempi dei procedimenti e di ostacolarne il regolare andamento. Un esempio su tutti è la legge 367/2001 (legge sulle rogatorie). Altre leggi 'degne di nota' sono il Lodo Schifani (legge 140/2003, che introduce il concetto di impunità per le 5 più alte cariche di Stato, tra cui anche il Presidente del Consiglio) e la legge Cirami sul legittimo sospetto (248/2002). Ecco un elenco di alcune leggi ad personam che Berlusconi ha emanato durante il suo mandato per 'ben governare' il popolo italiano:



  • 2001: Modifica PAI (Piano Assetto Idrogeologico)
  • 2001: Rogatorie (legge 367/2001)
  • 2002: Falso in bilancio (legge 61/2002)
  • 2002: Legittimo sospetto (legge 248/2002)
  • 2003: Lodo Schifani (legge 140/2003)
  • 2004: Condono edilizio (legge 308/2004)
  • 2004: Legge Gasparri (legge 112/2004)
  • 2005: Costruzioni in Sardegna (legge 15/2005)
  • 2005: Prescrizione (legge 251/2005)


Altre leggi ad personam emanate dal governo Berlusconi sono reperibili su Wikipedia.

Luoghi comuni


I luoghi comuni sono pericolosi perché ci impediscono di ragionare con la nostra testa. Si tratta di ragionamenti preconfezionati creati e diffusi da alcune aziende al fine di trarne profitto. Ad esempio mi vengono in mente le aziende produttrici di acque minerali. Un messaggio che viene molto propagandato oggi è infatti la necessità di bere molta acqua. Se ne consigliano in media 2,5 litri al giorno. Per millenni il meccanismo fisiologico della sete è stato sufficiente ad introdurre la giusta quantità di acqua necessaria a mantenere il corretto equilibrio idrico. L'era moderna ci 'insegna' che tale meccanismo non basta più. Ho sempre dubitato di questi messaggi 'salutisti'. Oggi, leggo su Repubblica di una ragazza californiana morta dopo un concorso radiofonico che premiava chi riusciva a bere più acqua. Come è possibile morire a seguito di una grande bevuta? Subito è scattata la ricerca in Rete. Ecco quanto ho scoperto: il corpo umano contiene dal 45% al 78% di acqua (la variabilità dipende dalla costituzione fisica). Un corretto ricambio idrico è necessario per la sopravvivenza delle cellule ed evitare la disidratazione. Fin qui niente di nuovo. Poi leggo che esiste la cosiddetta 'intossicazione da acqua'. L'introduzione di troppa acqua infatti, può determinare uno scompenso dell'equilibrio idro-salino (iponatriemia). Lo squilibrio può provocare la morte per encefalopatia iponatremica. Ciò sembra essere particolarmente vero per chi soffre di scompensi a livello dell'ormone ADH (Anti Diuretic Hormone).
Di questo ne parla anche il British Medical Journal. Una curiosità: la 'fame' d'acqua, cioè la necessità (psicologica o derivata da altre malattie come il diabete) di assumere grandi quantità di acqua, si chiama 'potomania' (occhio alle vocali eh?). La morale? Ragiona con la tua testa e non ti fidare dei luoghi comuni: ascolta la tua sete! (Ogni riferimento pubblicitario è puramente casuale).

lunedì, gennaio 15, 2007

Gli anticorpi che salveranno Internet


Ormai sono arrivato alla conclusione che Internet è un organismo vivente. E' un'idea che stavo maturando da un po', ma la certezza di questa affermazione l'ho avuta leggendo questo post su Wired e scambiando qualche commento su alcuni blog. Nel suddetto post, il professore Jonathan Zittrain (Internet governance and regulation, Oxford University) ipotizza la fine di Internet, a causa di spam, virus, spyware e maleware. La sua tesi è che l'aggressività sempre più forte del malware sposterà gli utenti più smaliziati, dai propri PC ad apparecchi alternativi (come Blackberry, iPod, Xbox e via dicendo). Poiché tali apparecchi diventeranno sempre più proprietari e meno aperti, si finirà per migrare verso sistemi chiusi che, di fatto, uccideranno l'innovazione che oggi prospera grazie ad Internet (che è un sistema aperto). La sconfitta dell'innovazione ucciderà Internet stessa. In altre parole, Internet si è sviluppata così come la conosciamo noi perché si è avvalsa di standard aperti. E questo è senza dubbio vero. La vera innovazione nasce negli ambienti aperti (standard, protocolli, software, etc.). Quando gli utenti - per accedere ad Internet - si orienteranno verso apparati proprietari (abbandonando il PC), i sistemi chiusi avranno la meglio ed Internet morirà. Bene, io non credo a questa tesi. Io la penso diversamente. Dunque...Internet è una rete di reti diverse di computer. Milioni di computer collegati tra loro. Cavi di rame, fibre di vetro, onde radio, collegano tra loro milioni di microprocessori e milioni di dischi. Dentro molti di questi dischi, sono contenuti i siti web. Statici. Pagine elettroniche registrate su materiale magnetico. Si sta parlando quindi una infrastruttura di tipo inorganico. Questa struttura è tutto fuorché un organismo vivente. Forse. Ma a ben guardare, no, non è esattamente così. Quello che la gente chiama comunemente Internet, altro non è che il Web (o WWW, World Wide Web, ragnatela mondiale). Ma Internet è ben altro: posta elettronica, liste di discussione, gruppi di discussione, chat. Internet insomma è popolata da persone. Ma fin qui niente di nuovo per il momento. IRC è uno dei primi protocolli di 'chat' che è stato creato su Internet. Il web ancora non esisteva. IRC collega persone di tutto il mondo che discutono dei più svariati argomenti all'interno di 'stanze' virtuali tematiche (i canali). Vista così quindi, Internet sembra ancora una infrastruttura inorganica popolata da persone (organiche). Ma ecco il pezzo forte: i blog. Già, i blog. Fino a poco tempo fa esistevano solo i classici siti web. C'erano persone che scrivevano delle pagine e c'erano delle persone che leggevano quelle pagine. Non c'era interazione. Un sito web, sepolto sotto miliardi di pagine web, poteva non essere mai scoperto da anima viva. Poi vennero i motori di ricerca a dare una mano. I forum, le chat, i newsgroup consentivano l'interazione tra gli individui, ma non c'era ancora un vero interscambio dell'informazione. Il miracolo avvenne con i blog. I blog consentono infatti l'interazione tra chi scrive e chi legge. Chi legge diventa a sua volta autore (commentando) e chi scrive diventa lettore (leggendo i commenti). I blog sono collegati tra loro e le notizie all'interno della blogosfera viaggiano alla velocità della luce. Quasi letteralmente. Cosa impensabile con i siti web, neanche quelli dei giornali. E qui si comincia ad intravedere il concetto di organismo vivente. La Rete infatti non è fatta più di freddi computer collegati tra loro. Ora la Rete è composta da persone collegate tra loro. La rete diventa una 'struttura' composta da milioni di menti collegate tra loro. Le informazioni tra mente e mente transitano in tempo quasi reale. Le informazioni volano da un capo all'altro della blogosfera a velocità altissime. E' come un unico cervello. Anzi no, una rete di cervelli. Ok, ora che abbiamo assimilato la Rete ad un enorme organismo vivente, possiamo ipotizzare che al suo interno esistano degli anticorpi. Possiamo cioè ipotizzare che la Rete sia in grado di difendersi autonomamente dagli attacchi dei virus. Come? Basterebbe far circolare all'interno della Rete le giuste informazioni. Lo spam ed i virus ad esempio, hanno vita facile grazie al comportamento imprudente di ciascuno di noi. Se ciascuno di noi adottasse un comportamento ineccepibile per ciò che concerne la sicurezza, tali minacce non esisterebbero. Che i virus si diffondano solo a seguito dei comportamenti imprudenti degli utenti è un fatto assodato da tempo (in 20 anni di lavoro e divertimento con i computer, non ho mai avuto grossi problemi con i virus). Il tam tam che viene fatto nella blogosfera, ha un potere enorme a mio avviso. Argomenti come 'Twitter', 'delurking day', 'autoreferenzialità', 'iPhone' in passato hanno viaggiato velocissimi all'interno della blogosfera. O sbaglio? L'informazione diventa perciò il miglior antivirus. Ecco perché credo che la Rete non morirà. Ma c'è dell'altro. Oltre a concepire la Rete come un gigantesco organismo (e non più come un freddo ed inorganico groviglio di cavi), c'è un altro concetto da tener presente. Qui mi ha fatto riflettere anche il post di Stefano Quintarelli sul tema della neutralità della Rete (concetto questo, molto difeso anche da Tim Berners Lee, uno dei fondatori del Web). Il suo post ed i relativi commenti si trovano qui. In sostanza Stefano mi illustra la tesi di Zingales (autore di 'Salvare il capitalismo dai capitalisti', libro che confesso di non aver letto) secondo la quale, per quanto si possa ostacolare l'evoluzione, si tratta di uno sforzo inutile. Serve solo a rallentare il processo, in quanto le forze che impongono i cambiamenti sono ormai al di fuori del controllo dei paesi. Come a dire: i singoli governi non possono frenare l'innovazione per troppo tempo. L'innovazione è come un'immensa pentola a pressione: se si tenta di bloccarne l'avanzata, in assenza di una valvola di sfogo, la pentola esploderà prima o poi. E lo farà con una potenza inaudita (un esempio più calzante potrebbe essere la falda acquifera: l'acqua infatti aggira l'ostacolo e alla fine trapassa la roccia!). Io penso che ciò corrisponda al vero. E' sufficiente studiare la storia dell'evoluzione tecnologica. Nessuno è mai riuscito ad impedire lo sviluppo tecnologico. Rallentarlo si, ma non impedirlo. I treni non li voleva nessuno all'inizio perché...spaventavano le mucche le quali avrebbero prodotto meno latte (sic!). I videoregistratori erano delle armi diaboliche per riprodurre illegalmente i film. I lettori Mp3 favorivano la pirateria, le reti P2P erano dei covi di pirati. La stessa Internet in Italia era considerata inizialmente un covo di pornografi, i giornalisti l'attaccavano e le masse la snobbavano (l'ignoranza regnava sovrana allora). Queste sono tutte innovazioni che hanno subito dei rallentamenti a seguito degli ostacoli ed alle resistenze che hanno incontrato. Ma non sono morte. Non si riesce ad impedirne lo sviluppo. Un esempio attuale? Dopo lo scandalo Sony con il suo 'trojan-DRM' (un vero e proprio trojan all'interno dei CD), la casa discografica EMI ha annunciato che nei nuovi CD non verrà più inserita alcuna tecnologia 'anticopia' DRM. Non male no? Insomma ci si sta ravvedendo. In sostanza, ormai nessuno è più in grado di imporre uno standard od una tecnologia proprietaria a lungo termine. E...beh, sono ottimista...l'open source prenderà il sopravvento sul closed source (come a dire che Linux la spunterà su Windows). Per forza di cose deve essere così: se una tecnologia è migliore di un'altra, alla lunga la spunterà su quella peggiore. E poiché - per forza di cose - uno standard aperto è migliore di uno chiuso, alla lunga quello aperto prevarrà su quello chiuso. Certo, magari occorreranno anni, ma è solo questione di tempo. La stessa censura cinese sta - lentamente - scricchiolando. Il governo cinese ne è consapevole e - faccio una profezia - alla fine dovrà soccombere. E solo questione di tempo. Forse io non vedrò questi cambiamenti, ma avverranno prima o poi. Le crepe incominciano con delle microfratture inizialmente. Infinitesimali. Ma le crepe possono alla fine far crollare una diga. Concludendo, queste dinamiche delle quali ho parlato, sono gli anticorpi, la Rete (con noi dentro) è l'organismo vivente. Internet non potrà morire mai caro professore. Questa è ovviamente la mia opione, o per dirla meglio, IMHO (niente, non riesco ad evitare i post interminabili...).

sabato, gennaio 13, 2007

Ustica: la strage impunita


La strage di Ustica...dopo 27 anni nessun colpevole, 81 vittime, nessun risarcimento per i loro familiari...alto tradimento? Ora non esiste più se non c'é violenza (grazie Berlusca). USA, Francia, Italia, Libia, Gran Bretagna...ma quanti erano? Già...la NATO. Somalia...c'è un leader di Al Quaeda...gli USA bombardano...per prendere un terrorista ammazzano 27 civili. E noi un lieve impercettibile mormorio. Si, sono da condannare queste azioni americane...no-no-no, non si fanno queste cose...fine delle rimostranze. Se non ci fossero due pesi e due misure, si dovrebbe poter leggere nei giornali: leader di Al Quaeda si nasconde all'interno del Pentagono. Wow! Con una sola testata nucleare lo si potrebbe eliminare...o no? Quasi quasi la diffondo io questa notizia. L'Iran annuncia un programma nucleare...sanzioni dell'ONU. Gli USA annunciano piano per dotarsi (loro possono) di nuove testate nucleari. E noi in silenzio. Niente sanzioni. Perché mi ritorna in mente la strage del Cermis? Perché penso alla strage di Bologna? Che strana associazione di idee, no? Perché provo rabbia nel parlare di queste cose? Perché provo indignazione? Non so...già, sono proprio un tipo strano io...lo so, lo so, avevo detto basta con i postoni, ma questo pezzo di diario lo DEVO inserire:



"Caro diario sono felice, oggi è il 26 giugno 1980 e sono stata promossa. EVVIVA!!!!! (ho tredici anni) Mamma e Papà sono molto orgogliosi di me, mi hanno promesso da mesi che il loro regalo per la promozione sarà portarmi con loro in Sicilia. EVVIVA!! Ce l'ho fatta e non vedo l'ora di fare il mio primo viaggio in aereo, anche per i miei genitori è la prima volta. Oggi ho telefonato a mia cugina a Palermo, le ho detto che fra qualche giorno ci vedremo, anche la nonna è contentissima e non vede l'ora, ed anch'io sono impaziente di fare questo viaggio. Caro diario oggi 26 giugno 1980 c'è stato un cambiamento nel programma. La mamma ha detto che siccome non ha trovato posto in aereo, partono solo loro due con la speranza di poter trovare due biglietti, promettendomi un nuovo regalo al ritorno. UFFA!!! Non è giusto! Sono arrabbiatissima! Non voglio un altro regalo. Ho pianto tutto il pomeriggio, ma le mie lacrime sono servite solo a far partire la mamma molto triste. Le sue parole per consolarmi sono state: "tu devi badare alla famiglia perché sei la più giudiziosa". UFFA! Mamma mi ha tradita, non è stata di parola. Non si fanno promesse se poi non si mantengono. Io voglio il regalo promesso. Voglio volare con Mamma e Papà. Oggi 27 sono partiti, nel pomeriggio hanno telefonato per dire che l'aereo partiva in ritardo, colevano parlare con me, ero così arrabbiata che non sono andata al telefono. Caro diario oggi 28 giugno 1980 non credetrai a quello che ti dirò ora: la Mamma e il Papà non hanno ancora telefonato per dire che sono arrivati. Qui sono tutti agitati. Non credo a quello che sento, dicono che l'aereo è scomparso!! NO! Non è possibile, non può succedere niente di brutto ai miei genitori. Io sono la piccola di casa. Ma perché a casa nostra c'è sempre il dottore e mi mandano sempre a comprare la camomilla? Perché i miei fratelli e mia sorella piangono sempre? Perché la TV fa vedere sempre quelle immagini nel mare? Sono tutte finte, come dice sempre la Mamma! Se potessi sentirla al telefono la Mamma mi tranquillizzerebbe. Mi sento morire. I miei fratelli sono partiti a cercare Mamma e Papà. Sono due giorni che tengo le dita incrociate, qui sono tutti disperati, ma io no, perché so che Mamma e Papà torneranno molto presto. C'è un via vai di parenti, amici che ci opprimono, piangono. Non sanno che lo fanno inutilmente, perché non è vero niente, Mamma e Papà torneranno da me, perché non lascerrebbero mai la propria piccola qui sola. I miei genitori mi vogliono troppo bene per abbandonarmi. Tornate presto vi prego. Caro diario mi stanno facendo credere a questa realtà, ma io tengo forte le mie dita incrociate, quello che sto passando non te lo so descrivere. Mi riempio di pizzicotti per svegliarmi da questo incubo che non finisce mai. Papà, Mamma dove siete andati a finire? Perché mi lasciate così sola... In famiglia c'è tensione, non so più se chiamarla famiglia, ora non è rimasto niente della mia meravigliosa famiglia. Solo il dolore regna fra noi e fa continuare i nostri giorni. Oh Dio, che sta succedendo a noi tutti? Perché hai voluto questo? Chi ha voluto e permesso tutto questo? Perché delle persone fanno queste cattiverie? Perché devono esistere questi sbagli e far soffrire così la gente? Caro diario oggi sono andata nella casa dove ero così felice con i miei genitori, è così vuota, spoglia, lugubre ed ho cominciato a sognare ad occhi aperti. Vedo Mamma e Papà scendere dall'auutobus con delle grandi valige, entrare in casa, salire le scale ed io precipitarmi ad abbracciarli! Oh Signore ti ringrazio!! Non mi stacco più da loro, non mi voglio più svegliare, portatemi via con voi vi prego. Ho pianto tanto, tanto, urlato più forte che potevo, avrei voluto farli scendere da quel maledetto aereo che me li aveva portati via. Sono stanca, nauseata, ho paura che impazzirò o forse pazza lo sono già. Vorrei farla finita. Mamma, Papà perché non mi avete portato via con voi? Io non riesco più a vivere! Caro diario sono strastufa, non ce la faccio più, ora ti saluto, vado a dormire, spero che i miei sogni mi portino via con loro. Anno 1990. Da quel triste momento di dieci anni fa tutti mi hanno sempre detto che ero fortunata ad essere così piccola e che quindi non soffrivo più di tanto, ma non sanno che quando la speranza muore la vita non ha più senso. Quella bambina è cresciuta, ora ha ventitré anni, ed ancora non sa che senso dare a questa sua sofferenza." (Linda Lachina).

venerdì, gennaio 12, 2007

Delurking day (o de-lurking day o delurking days?)


La cosa più divertente che ho notato scrivendo questo blog, è che alla fine volenti e nolenti si entra all'interno di una comunità di altri blogger. E all'interno di tale comunità periodicamente nascono dei tormentoni. Oggi (fino al 14?) è la volta del 'delurking day'. Potevo esimermi dal partecipare? Direi di no. ;o) Il 5 gennaio 2005 nasce il "de-lurking day", da un'idea lanciata da un blogger americano: Paper Napkin. Non so bene in quale giorno si festeggi in realtà, in quanto ogni blogger lo lancia un po' quando gli pare. Ad ogni modo il de-lurking day dovrebbe 'aggirarsi' tra il 5 ed il 14 gennaio. Scopro questa cosa oggi, leggendo un post di Napolux (che lo 'festeggia' dal 10 al 13 gennaio). Si ma cosa è questo delurking day? Il termine viene da 'lurker' che su Internet rappresenta colui che legge i forum, i newsgroup, i blog, etc., senza mai parteciparvi attivamente. Se parliamo di blog, partecipare significa lasciare un commento. Durante il delurking day si esorta (supplica) i visitatori che leggono il blog (ma che non hanno mai scritto un commento), a farsi vivi. La prassi vuole che a questo punto segua la...ehm...supplica :-)))
Quindi:


  • leggi questo blog e non hai mai commentato?
  • sei colto/a da una irrefrenabile voglia di scrivere?
  • vuoi lasciare anche tu un segno?
  • vorresti commentare ma ti vergogni di farlo?
  • sei timido/a?
  • non hai mai avuto nulla da dire leggendo i miei post?
  • sei un blogger che leggo e commento e...ehm...vuoi ricambiare? ;o)
  • non hai un c.... di meglio da fare?



Allora sfogati! Questo è il tuo giorno. E' l'occasione giusta per lasciare un tuo commento!

giovedì, gennaio 11, 2007

Googlebombing per il Wimax


Quest'anno saranno concesse le licenze del Wimax mediante asta pubblica. Il rischio di un'asta pubblica è che le licenze siano distribuite ai soliti noti (Telecom, Wind, Vodafone,...), continuando ad alimentare il regime di oligopolio che domina il mercato delle telecomunicazioni italiano. Ecco perché sono in molti a preoccuparsi di come verranno assegnate le licenze. Come spiegato da Partito Pirata infatti, gli alti costi per partecipare alle aste di fatto escludono i piccoli operatori (inoltre tali costi verrebbero sicuramente scaricati sugli utenti finali). La cosa migliore quindi, è che le licenze Wimax siano liberalizzate, in modo da permettere a qualsiasi operatore (piccolo o grande che sia) di fornire l'accesso ad Internet tramite Wimax. Infatti per diventare fornitori di accesso Wimax non servono ingenti investimenti. Al contrario, qualsiasi privato potrebbe diventare un operatore Wimax. Questo comporterebbe un sicuro ribasso delle tariffe di accesso ad Internet. In passato è già stata affossata una tecnologia simile al Wimax: il Wifi (ed il Wifi ha una portata molto più ridotta rispetto al Wimax; diciamo 1 km contro i 50 km teorici del Wimax. Perciò con il Wifi servono molte antenne, mentre con il Wimax ne basta una per coprire una città intera). Quando ci fu l'opportunità del Wifi infatti, grazie alle aste pubbliche, le licenze vennero concesse ai soliti noti, con le conseguenze che sappiamo. La questione Wimax è molto importante, non dimentichiamoci infatti che anche la voce può essere veicolata su Internet (con il Voip). Insomma, i grossi gestori telefonici perderebbero terreno grazie al Wimax, perciò è probabile che facciano di tutto per ostacolarlo. Per scongiurare il 'pericolo asta' è partita quindi un'azione di Googlebombing (tecnica con la quale una pagina di un sito viene fatta salire artificiosamente ai primi posti nei risultati di Google) legata al Wimax. L'iniziativa è stata ideata da Partito Pirata. Il risultato finale - se l'azione di Googlebombing funzionerà - sarà che qualsiasi navigatore, digitando la parola 'wimax' su Google otterrà tra i primissimi risultati una pagina recante la spiegazione del problema dell'assegnazione delle licenze Wimax mediante asta. Lo scopo ovviamente è che tale pagina venga letta da chi può fare qualcosa di concreto (politici, giornalisti etc.). Per assicurare il successo dell'iniziativa, occorre che la pagina in questione sia linkata da parecchi siti. Partito Pirata ha già preparato la pagina da linkare; noi dobbiamo solo scrivere una pagina che parla di questo argomento (il Wimax, il Wifi o tecnologie simili) ed inserire all'interno questo link:

http://www.partito-pirata.it/liberate_il_WIMAX.html

Forza, linkiamo questa pagina di Partito Pirata: più siamo, più avremo possibilità di successo.

mercoledì, gennaio 10, 2007

Apple presenta finalmente il suo iPhone


Sono mesi che attendo la commercializzazione dell'N95 della Nokia. Si tratta di un cellulare - o computer multimediale, come dicono alla Nokia - di terza generazione (3G). Annunciato l'anno scorso dalla Nokia, continua ad esserne posticipata l'uscita nei negozi. Le ultime notizie danno per certa la commercializzazione entro il secondo quadrimestre di quest'anno. Appena l'ho visto e ne ho scoperte le caratteristiche mi sono detto: "sarà mio di sicuro! Non potrà mai uscire un cellulare migliore che mi farà cambiare idea". Questo è quanto pensavo fino a ieri...già, perché oggi le cose sono cambiate. L'iPhone della Apple - che era ormai diventato una leggenda per quanto se ne parlava - è diventato realtà. Ieri, al MacWord Expo 2007, Steve Jobs (CEO di Apple) lo ha presentato! Nell'introdurlo ha parlato di 3 dispositivi in uno: un iPod widescreen sensibile al tocco, un cellulare con fotocamera ed un communicator Internet. Beh, devo dire che vedendo questo gioiellino in azione, il Nokia N95 passa subito in secondo piano. Anche se, ad essere obiettivi, il Nokia N95 ha delle caratteristiche che mancano all'iPhone della Apple. Ma andiamo con ordine. L'iPhone è un telefono cellulare senza tastiera. Qualsiasi operazione viene effettuata interagendo con il suo fantastico schermo MULTI-TOUCHSCREEN da 3,5 pollici. Esatto, proprio così: non si tratta di un normale schermo sensibile al tocco, in quanto è possibile usare più dita contemporaneamente! Scorrere l'elenco dei nomi della rubrica o l'elenco dei brani memorizzati all'interno è un attimo: solo un colpetto con il dito e l'elenco di voci scorre sotto i nostri occhi. Per zoomare una foto servono due dita: allargandole si allarga la foto, restringendole si rimpicciolisce la foto. Davvero ingegnoso. La tastiera virtuale è qwerty, vale a dire come la tastiera di un computer o di una macchina da scrivere. Inoltre è 'predittiva', nel senso che appena si inizia a digitare qualcosa, il software ci propone le parole più probabili. Una sorta di T9 insomma. Con l'iPhone si può ascoltare musica come con l'iPod, vedere un video, navigare in Internet, inviare mail, fotografare e...telefonare ovviamente. Il dispositivo ha dei sensori sensibili all'accelerazione che gli permettono di modificare all'istante la modalità di visualizzazione del video: da ritratto a paesaggio e viceversa. Basta girare l'iPhone in un verso o nell'altro. Inoltre possiede un sensore di prossimità che gli permette di capire quando viene avvicinato all'orecchio per spegnere il video (per evitare contatti accidentali e per ridurre il consumo energetico). Ecco le caratteristiche in dettaglio: schermo da 3,5 pollici, risoluzione da 320x480 (a 160 pixel per inch), sistema operativo Os X (si, proprio così!), memoria da 4/8 Gbyte, fotocamera da 2 megapixel, GSM quadriband, Wifi (802.11b/g), EDGE e bluetooth. E qui arriviamo alle dolenti note...già perché l'iPhone non è un cellulare 3G. Ahi, ahi! Questa proprio non ci voleva. Non è un telefono UMTS...ma come! Il Nokia N95 non solo è 3G ma è anche HSDPA (il cosiddetto super-UMTS). Questa pecca proprio non l'ho capita. Anzi, siccome per natura sono malizioso, l'ho capita perfettamente: la seconda versione dell'iPhone sembra che sarà 3G (ormai ci sono abituato a questi 'simpatici' scherzi della Apple). A questo punto il confronto con il Nokia N95 si impone doverosamente. Vediamo. Il Nokia N95 ha lo schermo da 2,6 pollici *non* touchscreen. L'iPhone ha lo schermo da 3,5 pollici MULTITOUCHSCREEN. 1-0 per Apple. Il Nokia N95 è 3G (HSDPA) l'iPhone della Apple no. Pareggio. Il Nokia N95 ha la fotocamera da 5 megapixel con ottiche Carl-Zeiss. 2-1 per Nokia. Il Nokia N95 ha un modulo GPS interno, l'iPhone no. 3-1 per Nokia. Entrambi sono Bluetooth e Wifi ma il Nokia N95 è anche USB. 4-1 per Nokia. Non so se l'iPhone sia dotato di radio stereo AM/FM (il Nokia N95 si). Memoria dell'iPhone da 4 a 8 Gbyte (mentre il Nokia N95 160 Mbyte espandibili fino a 2 Gbyte con le schede di memoria esterne). Sistema operativo: Symbian OS S60 rel. 3.0 per Nokia e...udite udite...Os X per Apple (che guadagna così un punto). Giudizio estetico: propenderei per Apple ovviamente. Punteggio finale: 4-3 per Nokia. Ok, ok, giudizio personalissimo il mio. Insomma, IMHO! Hmmm...ma perché non fanno mai un cellulare come dico io? Passi per la fotocamera, passi per il GPS (anche se il navigatore satellitare lo trovavo così utile), ma il 3G...no, su quello non transigo, Steve! Chi volesse godersi le immagini ed i filmati dell'iPhone, può collegarsi al sito della Apple. Nokia o Apple? Quale scegliere?

martedì, gennaio 09, 2007

Biocarburanti e cibo


Confesso di non averci mai pensato. Biodiesel, alcool, biocarburanti fatti con il mais, se sfruttati a fondo potrebbero avere degli effetti collaterali. Si potrebbe creare una sorta di competizione tra carburanti e cibo. Già, perché le barbabietole ad esempio (da cui estrarre l'alcool da usare come carburante) potrebbero passare dalla tavola al motore. Ciò che ora viene coltivato a fini alimentari, potrebbe venire coltivato per produrre carburanti (sottraendo cioè risorse alimentari) e si avrebbe un inevitabile aumento di prezzi di tali beni. Calcolando che attualmente centinaia di milioni di persone nel mondo soffrono la fame, beh, c'è qualcosa che va rivista. Infatti qualcuno ipotizza che l'utilizzo dei biocarburanti sia una soluzione transitoria. Queste considerazioni dimostrano quanto - spesso - le soluzioni non siano così a portata di mano come potrebbe apparire ad un primo momento. Ma forse la soluzione arriverà dalle alghe?

lunedì, gennaio 08, 2007

Censura Internet: Italia come Cina?


Sono sempre stato convinto dell'ignoranza dei politici italiani nei confronti di quel potente mezzo di comunicazione che è Internet. Ho sempre imputato le loro 'bizzarre' normative riguardanti la Rete, ad una scarsa conoscenza del mezzo. Sono dei burocrati goffi ed impacciati, e vecchi 'mentalmente' per capire uno strumento così moderno come Internet, pensavo. Ma forse non ho mai capito nulla. Forse mi sono sempre sbagliato. Forse i politici italiani stanno iniziando a capire le potenzialità di Internet ed iniziano ad averne timore. Infatti, rileggendo l'articolo Cassandra Crossing/Italia come Cina (Punto Informatico), ho iniziato a vedere sotto un'altra luce il recente decreto contro la pedopornografia in Rete firmato dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di mettere insieme tutti i pezzi del puzzle:


  • legge 7 marzo 2001: in base a tale legge chiunque voglia pubblicare informazioni su un sito web deve ottemperare a speciali disposizioni e - se le informazioni pubblicate hanno carattere periodico - deve registrare il sito presso il tribunale come qualsiasi testata giornalistica (infatti tale legge assimila un sito web siffatto, ad una testata giornalistica). Coloro che non si adeguano a tale normativa sono puniti con reclusione fino a 2 anni (cfr. Punto Informatico)
  • 15 aprile 2004: legge 106/2004 dell'ex ministro dei Beni Culturali Giuliano Urbani. Secondo tale legge tutti i siti web italiani devono depositare una copia elettronica del sito stesso presso le biblioteche centrali di Roma e Firenze. Motivo apparente della norma: "al fine di conservare la memoria della cultura e della vita sociale italiana"
  • 27 luglio 2005: decreto Pisanu. Il decreto impone i fornitori di accesso Internet a tenere traccia di e-mail, siti web, p2p - insomma di tutto il traffico generato dai loro utenti - per un periodo non inferiore a 6 mesi. Cioè tutto ciò che fai in rete viene registrato dal tuo provider per 6 mesi. Scopo del decreto? Per combattere il terrorismo!
  • Finanziaria 2006: provvedimento dell'AAMS (Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato) che censura 500 siti dedicati alle scommesse ed ai giochi di azzardo online
  • 2007: riconfermato il provvedimento attuato dall'AAMS e firmato decreto conto la pedopornografia in Rete dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. Il decreto Gentiloni impone ai provider la censura dei siti pedopornografici. Ieri i siti di scommesse, oggi i siti pedopornografici, a quando i siti politici?


Non male come trend. Ma ricapitoliamo: registriamo tutti i siti italiani per conservare la cultura italiana; registriamo il sito al tribunale perché è come se fosse un giornale; censuriamo i siti stranieri di lotterie e casinò perché solo AAMS può gestire le lotterie; teniamo traccia almeno per 6 mesi di tutto quello che fanno i navigatori italiani per evitare il terrorismo; oscuriamo i siti cattivi per proteggere gli italiani dalla pedopornografia. Coincidenze? Politici goffi ed impacciati? Mah...

domenica, gennaio 07, 2007

Petizione contro le discriminazioni nei confronti degli utenti Open Source


Ok, mi sa che questo è l'anno delle petizioni. Il Consiglio Europeo ha predisposto un sito web per permettere la fruizione dei video contenenti gli estratti delle sedute e delle conferenze stampa che vengono tenute di volta in volta. Ottima iniziativa, se non fosse per il fatto che i video sono distribuiti in formato WMV (Window Media Video). Il formato WMV come molti sapranno, è un formato proprietario della Microsoft. Il che significa che solo gli utenti Windows potranno fruire liberamente dei video messi a disposizione. Il sito garantirebbe supporto agli utenti Windows e Macintosh (non è vero, con il mio iMac non sono in grado di vedere i video e, detto tra noi, mi rifiuto da sempre di installare plugin per vedere video wmv). Inoltre i browser supportati sono solo Internet Explorer e Netscape Navigator (io uso Safari). Quindi utenti Opera? Utenti Firefox? Non esistete! Inutile dire che è partita subito una bella petizione per eliminare questa assurda discriminazione. La petizione ha già superato le 9.400 firme. Ovviamente ho firmato la petizione senza pensarci un secondo. (Fonte: Punto Informatico).

sabato, gennaio 06, 2007

Stop al FAX per i domini .it!


Cambia le procedure del NIC - Stop al Fax
Leggendo Napolux apprendo che è in atto una petizione contro l'assurda procedura farraginosa per registrare/trasferire i domini con estensione '.it'. Ovviamente mi associo. Per aderire clicca sull'immagine che vedi qui sopra e segui le istruzioni.

Ancora sui cellulari che cuociono le uova


C'è un argomento del quale mi preme parlare. E' un argomento vecchio che tempo fa venne nuovamente trattato in un post di Beppe Grillo: i telefonini che cuociono l'uovo. Lo so, lo so, è roba stravecchia, ma vorrei dare anch'io il mio apporto. Allora, come molti sanno già, si tratta di una bufala, evidenziata anche dal mitico Attivissimo. La bufala ha origine grazie ad un ironico articolo (in perfetto stile british humor) di Charlie Ivermee. Il post di Grillo ha subito scatenato le ire dei vari lettori, i quali hanno prontamente riportato quanto detto dall'ottimo Paolo Attivissimo. Bene: non ho mai considerato Beppe Grillo un divulgatore ma l'ho sempre stimato come comico. Probabilmente l'intento di Grillo era provocatorio (ho troppa stima dell'intelligenza di Grillo per poterla pensare diversamente). Però...al solito, c'è un però. Infatti secondo uno studio condotto dal Karolinska Institute di Stoccolma, l'uso prolungato del cellulare (si parla di minimo 10 anni) aumenta il rischio di neuroma acustico (un tipo di tumore)! Lo studio è stato pubblicato su Epidemiology. Per poterlo leggere per intero occorre essere registrati, ma facendo le opportune ricerche lo si trova disponibile in Rete. Un piccolo riassunto dello studio (in italiano) è reperibile qui. Ci sono anche studi secondo i quali le emissioni elettromagnetiche dei cellulari hanno effetti sull'eccitabilità del cervello umano. Questo stando allo studio condotto da Paolo Rossini dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano. L'articolo originale è stato pubblicato su Annals of Neurology. Al solito, occorre essere registrati per poterlo leggere (purtroppo non ho trovato il PDF relativo in Rete). Stando alle fonti, sembrerebbe trattarsi di notizie attendibili (e non ho alcun motivo di dubitarne). Però - ricollegandomi ad un mio precedente post sugli studi scientifici creati ad arte - attenzione a ciò che si legge in Rete o sui giornali. Conviene sempre dare un'occhiata al sito Urbanlegends oppure nell'omonimo newsgroup alt.folklore.urban. Infine controllare sempre l'attendibilità delle fonti che originano la notizia. Basta usare la Rete con spirito critico.

venerdì, gennaio 05, 2007

Fiori d'inverno


A chi nutrisse ancora qualche dubbio riguardo al cosiddetto effetto serra, consiglio di leggere questo interessante post su Blogeko, nel quale viene denunciata l'enorme campagna di disinformazione portata avanti da alcune multinazionali. Leggendo il post si apprende come la Exxon (la nostra 'Esso') abbia finanziato (tra il 1998 ed il 2005) una rete di 43 associazioni con la ragguardevole cifra di 16 milioni di dollari, con lo scopo di diffondere false informazioni in merito ai cambiamenti climatici in atto. Questa informazione è tratta dal rapporto diffuso dalla Union of Concerned Scientists. Insomma una vecchia storia: anche le multinazionali del tabacco non sono nuove a questi espedienti. Questi comportamenti scorretti adottati da alcune multinazionali vengono definiti junk science, cioè scienza spazzatura. In un vecchio post di Ivan Grilli vengono spiegati i meccanismi truffaldini usati dalla scienza spazzatura per convincere la gente a credere quasi a tutto.

Basta con i "postoni"!


"Qualora ti sentissi inutile e depresso/a, ricordati che un giorno sei stato/a lo spermatozoo più rapido di tutti!" (da un post di Foffo sul simpatico blog di Adolfo). Ed hai dovuto competere con alcune decine di milioni di altri incazzati neri, aggiungerei io!

Già, anno nuovo vita nuova. Vita nuova blog nuovo. Ho deciso di smettere di scrivere post lunghissimi e (spero di no) noiosi. Da oggi post più sintetici! Va beh, oggi vorrei segnalare alcuni siti interessanti. Il primo è Italia SW, un blog dove viene recensito sofware, applicazioni/siti cosiddetti Web 2 ed altro. Un secondo sito vale la pena di visitare è Maps of War, dove e' possibile osservare e scaricare alcune mappe animate fatte in Flash. Molto interessante è la mappa "History of Religion", dove viene mostrato la nascita e lo sviluppo delle varie religioni del mondo in 90 secondi. Non bisogna farsi trarre in inganno dai 90 secondi, perché le mappe sono ben fatte e dettagliate, provare per credere! Infine vorrei segnalare il sito Instructables, dove si possono reperire le istruzioni per costruire una valanga di oggetti diversi. Le persone possono inviare le proprie istruzioni o leggere quelle degli altri. Interessante è ad esempio il blocco note fatto con 1 foglio di carta in formato A4. Il sito è in inglese ma vale la pena una visita.

giovedì, gennaio 04, 2007

Problemi ADSL in Italia


Da qualche mese le linee ADSL italiane stanno manifestando un degrado preoccupante. Sono molte le persone che lamentano malfunzionamenti, inaccessibilità ai siti, lentezze esasperanti e collegamenti a singhiozzo. Nei forum e nei newsgroup sono centinaia le proteste verso questo o quel provider. Il problema sembra infatti essere indipendente dal fornitore di accesso. Le cause di tale lentezza della rete italiana non sembrano chiare. Le tesi più sostenute sono le seguenti: 1) attacco DDOS 2) sfruttamento eccessivo della rete italiana. La prima tesi è sostenuta in particolare da Telecom Italia, che denuncia un attacco ai server DNS da parte di malware particolarmente aggressivo. Altri sostengono la seconda tesi, o per essere più precisi, ritengono che l'attacco DDOS sia la classica goccia che fa traboccare il vaso. In particolare Stefano Quintarelli, presidente dell'AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) che da qualche mese avverte riguardo al continuo degrado delle prestazioni delle dorsali Telecom affittate ai provider concorrenti. Di Quintarelli è possibile leggere anche questo post in merito ai recenti disservizi ADSL italiani. Di posizione analoga è Gigi Tagliapietra, presidente del Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica). Di posizione più netta Luca Spada, amministratore delegato di NGI: "abbiamo scoperto che ci sono alcuni trunk saturi tra uno switch e l'altro. Un'epidemia di malware e un problema ai Dns non avrebbe mai potuto causare questo sfacelo". Corrado Giustozzi, giornalista ed esperto di sicurezza delle informazioni ha scritto un articolo dove spiega in dettaglio l'attacco DDOS ad opera di due terribili malware: SpamThru e Adware.BHO.BK. Questi software malevoli avrebbero causato un incremento notevole di spam che avrebbe congestionato i server DNS. Consiglio a tutti la lettura del suo istruttivo articolo. Leggendo i post degli utenti nei forum, si scopre che l'utilizzo di server DNS pubblici (come ad esempio OpenDNS) migliora la situazione per alcuni. Comunque stiamo parlando di ipotesi, perché la causa reale del degrado della rete italiana nessuno la conosce. Ragioniamo su quanto abbiamo appreso in rete: 1) alcuni malware particolarmente aggressivi ed innovativi sono la causa del DDOS (Distributed Denial Of Service) che ha paralizzato i server DNS. I server DNS traducono il nome del sito che viene digitato in indirizzo IP. E' una operazione che avviene in modo automatico e completamente trasparente all'utente. Se non avviene tale traduzione, il sito web diventa irraggiungibile. Poiché i server DNS preposti allo scopo sono congestionati, non rispondono. Ci sono due soluzioni: digitare l'indirizzo IP numerico al posto del nome del sito (se lo si conosce) oppure utilizzare un server DNS pubblico (quale OpenDNS). Bene, dagli esperimenti da me fatti, quando il collegamento è bloccato, non si sblocca neanche digitando l'indirizzo IP del sito. Poiché digitando l'indirizzo IP del sito non viene coinvolto alcun server DNS, questa motivazione non mi sembra attendibile. Inoltre questo malware avrebbe dovuto colpire volutamente l'Italia escludendo gli altri paesi (solitamente software come worm, virus, trojan, malware, spyware, adware e chi più ne ha ne metta, si diffondono a livello mondiale) e questo sembra poco probabile. Qualcuno avrebbe dovuto creare tale software per colpire esclusivamente l'Italia. Tutto può essere ma...2) i rallentamenti ed i blocchi della rete avvengono in alcune ore del giorno (quelle di maggior traffico?). Questo potrebbe essere causato dal fatto che più utenti si collegano più malware è in azione. Oppure potrebbe significare semplicemente che c'è più traffico e la rete non riesce a sostenerlo...3) c'e' chi sostiene che è anche un problema di router (cioè quei server che servono ad instradare i pacchetti da un server all'altro all'interno di Internet). Beh, quando si blocca il collegamento ad Internet, non riesco a raggiungere neanche il sito del mio provider...Insomma, le cause reali di questi disservizi non si conoscono e ho la vaga idea che non le verremo mai a conoscere. L'opinione più diffusa sembrerebbe ad ogni modo la seguente: la rete Telecom (gran parte del traffico avviene su 'cavi' Telecom che vengono affittati agli altri provider) è prossima alla saturazione, il DDOS ha fatto il resto del lavoro. Io andrei oltre: le troppe offerte di ADSL sempre più veloci da parte di Telecom Italia non staranno congestionando la rete? Telecom Italia assicura che di contro la rete è stata potenziata. Hmmm...c'è un interessante servizio di Report che mostra la situazione della manutenzione (non potenziamento eh? Semplice manutenzione) della rete telefonica di Telecom Italia...da restare senza parole!

mercoledì, gennaio 03, 2007

I politici italiani ed Internet: un rapporto ancora un po' impacciato?


Oggi avrei voluto 'postare' un argomento diverso (che non escludo di scrivere successivamente) ma non ce l'ho fatta: dovevo parlare del nostro ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. La notizia fresca fresca di oggi infatti riguarda il decreto per contrastare la pornografia presente su siti pedofili appena firmato dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. L'arguzia e la profonda conoscenza di Internet mostrata dal nostro ministro mi ricorda un po' quella mostrata tempo fa dall'ex ministro per i Beni e le Attività Culturali Giuliano Urbani (no, forse esagero, Urbani è unico sotto questo profilo). Chi non si ricorda il suo famigerato decreto contro la pirateria? O ancora la allucinante legge 106/2004 che imponeva - a chiunque gestisse un sito web in territorio italiano - l'invio periodico alle biblioteche centrali di Firenze e di Roma di una copia in formato elettronico del contenuto del proprio sito? Chiunque abbia un minimo di dimestichezza (non occorre essere dei guru informatici) con in mondo della rete sa che tale norma è inapplicabile. A dire il vero questo decreto mi ricorda anche le 'bizzarre' dichiarazioni di un altro ministro: il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni. Mi ricordo ciò che disse a seguito dello scandalo creato dalla diffusione di alcuni video (riprovevoli ovviamente) sulla Rete. Google Italia rimase coinvolta nella vicenda (ingiustamente aggiungo io). Il ministro Fioroni auspicava una regolamentazione di Internet (sic!). Ora, dico io, passi che l'ex ministro Urbani abbia potuto anche ignorare l'esistenza della Rete tre anni fa (in quanto ministro dei Beni e le attività Culturali), passi che l'attuale ministro Fioroni possa non usare Internet (in quanto ministro della Pubblica Istruzione) ma il ministro Gentiloni no, non può avere queste lacune. Non deve. Infatti Gentiloni è ministro delle Comunicazioni: deve per forza conoscere Internet. E infatti sembrerebbe (il condizionale è d'obbligo) che le cose stiano esattamente in questi termini: il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, udite udite, ha persino un blog personale che gestisce lui stesso! E lo dico senza alcuna vena di polemica (anche se sappiamo che molti bloggers famosi non si scrivono i loro blog da soli). Però, e qui si arriva ad un però, il decreto appena firmato dal ministro Gentiloni mi lascia perplesso. Infatti tale decreto non solo a mio avviso non è molto utile per combattere la pedofilia in rete, ma lascia trasparire una non profonda conoscenza della Rete da parte del ministro. Il provvedimento impone agli Internet Provider (già, sempre loro vengono colpiti) l'obbligo di oscurare i siti contenenti materiale pornografico di carattere pedofilo entro 6 ore dall'avvenuta conoscenza della loro esistenza. Ora, a parte il fatto che non ritengo giusto addossare ai provider (che sono fornitori di accesso alla Rete e non di contenuti) la colpa dell'esistenza di tali siti, ma nutro seri dubbi sull'efficacia di tale norma. Infatti i pedofili forse non hanno un blog sul sito di Repubblica o una paginetta personale su Tripod! I pedofili forse si tengono in contatto via e-mail. I siti web che distribuiscono materiale pornografico di carattere pedofilo forse sono registrati su server stranieri. Magari hanno domini anonimi (esistono dei 'registrar' che ti registrano il dominio per tuo conto e tu non figuri da nessuna parte) così come fanno gli spammer. Se bastasse un decreto per risolvere questi problemi, lo spam sarebbe morto e sepolto da un pezzo. Non sarebbe più utile sensibilizzare la Comunità Europea su questi argomenti? Non sarebbe più corretto colpire i cosiddetti 'stakeholder' cioè i fornitori di contenuti anziché i fornitori di accesso? Ricordo che ISP sta per Internet Service Provider, cioè fornitore di accesso ad Internet e non fornitore di contenuto.
Comunque voglio finire questo post con due buone notizie. La prima: anche grazie allo sciopero della fame messo in atto da Marco Pannella, il nostro paese ha annunciato alla presidenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite l'intenzione di avviare delle consultazioni riguardanti una moratoria universale delle esecuzioni capitali. Ricordo che l'Italia dal primo gennaio 2007 è membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La seconda buona notizia: anche grazie all'intervento del ministro Paolo Gentiloni (e qui gliene devo rendere merito) il Wimax sarà realtà anche in Italia. Dopo il vergognoso ritardo accumulato in Italia (battuti anche da Pakistan Thailandia e Malesia) infatti il Ministero della Difesa ha raggiunto un accordo con il Ministero delle Comunicazioni (grazie Gentiloni!) per la liberazione della banda di frequenze intorno ai 3,5 Ghz (le frequenze usate dal Wimax). Si prevede che a partire da giugno prossimo saranno disponibili le prime licenze per il Wimax: più buona notizia di così!